Il piano di riequilibrio approvato non senza polemiche, ieri a tarda sera dal consiglio comunale di Palermo, che dovrebbe salvare il capoluogo siciliano dal dissesto finanziario, costerà centinaia di euro alle famiglie palermitane.
Una manovra, quella presentata dalla giunta Orlando da sottoporre ancora al governo nazionale e alla Corte dei Conti, che sarà un pesante fardello e che peserà sulla città e sui suoi cittadini per i prossimi 20 anni.
A partire dal salasso delle tasse, prima di tutte l’addizionale comune Irpef, per la quale è previsto dallo 0,8% del 2021 un aumento di coefficiente all’1,56% per il 2022 e all’1,73% per il 2023. Per fare un esempio, chi guadagna 50mila euro lordi lo scorso anno ha versato circa 400 euro, nel 2022 sarà costretto a sborsarne 800 circa.
Secondo quanto previsto dal piano dell’amministrazione, soltanto con l’Irpef si avranno 49 milioni di euro di più nel 2022 e 59 milioni di euro per il 2023. Incremento di tutte le tariffe e la previsione di aumentare il numero di multe utili alle casse comunali e la speranza di essere più capaci di riscuotere i crediti. In questo momento, il Comune riesce a recuperare circa il 40-45% delle somme vantate verso i privati.
Dunque, il Comune ha tanti crediti che restano solo sulla carta e che non riesce ad incassare e l’obiettivo della giunta di arrivare al 75% a molti appare una pretesa eccessiva. Aumenti vertiginosi anche della Tari e delle tariffe che riguardano i servizi a domanda individuale: servizi cimiteriali, asili, impianti sportivi, mercati. Si prevede di recuperare 190.000 euro dagli asili nido; 385.000 euro dagli impianti sportivi; 540.000 euro dalle mense scolastiche; 350.000 euro dal mercato ittico; 395.000 euro dal mercato ortofrutticolo; 372.000 euro dai musei; 2,8 milioni di euro dai servizi cimiteriali. Incremento anche per la tassa di soggiorno.
Non saranno dimezzate circoscrizioni, ma si prevede la cessione dal 2025 delle quote di minoranza di Gesap, la partecipata del comune di Palermo che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino.