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Lo "schiaffo" di Giardini

Comune di Taormina moroso: dovrà pagare Naxos sul Centro per l’Impiego

lunedì 18 Marzo 2024

Nello stesso momento in cui l’Agenzia delle Entrate ha lasciato Taormina per effetto dello sfratto disposto dal Comune a seguito del mancato pagamento delle quote da parte delle altre Amministrazioni della zona, si materializza per la casa municipale taorminese l’amaro rovescio della medaglia.

La Perla dello Ionio dovrà farsi carico di un decreto ingiuntivo in cui stavolta ad essere stata morosa è proprio Taormina. Il sindaco di Giardini Naxos, Giorgio Stracuzzi ha presentato un decreto ingiuntivo che riguarda il fitto dell’immobile che accoglie il Cpi, il Centro per l’impiego che ha sede a Giardini, nella zona di Calcarone, ed al cui proposito Taormina non ha versato delle quote per la locazione e così è scattata un’azione di recupero delle somme, da Palazzo dei Naxioti, per l’annualità 2018, per un importo di 59 mila euro, che era stato presentato nel luglio 2022. E adesso l’istanza presentata da Stracuzzi è stata approvata dalla Commissione Liquidatoria incaricata dal Quirinale per il dissesto ed inserita in uno degli elenchi delle richieste di pagamento ammesse in questo caso “parzialmente” alla massa passiva, soggette all’attivazione delle procedure transattive. Così, nell’ambito delle transazioni di cui si sta facendo carico la Commissione per risanare i debiti del Comune di Taormina che avevano portato l’ente al dissesto, dichiarato nel luglio 2021, c’è anche il decreto ingiuntivo sulle morosità di Taormina per il Centro dell’Impiego a Naxos, e l’importo riconosciuto è di 17 mila 664 euro.

Il Comune di Giardini ha portato avanti, fino in fondo, un’azione di recupero delle somme, avviata nel maggio 2022 con la nomina allora di un legale per procedere nei confronti dei comuni morosi del comprensorio. L’iniziativa riguarda importi dovuti dalle municipalità per il “mancato pagamento del canone di locazione del Centro Impiego”, cifre sin qui “anticipate dal Comune di Giardini Naxos”. La struttura comprensoriale si trova a Giardini Naxos nella zona di Calcarone, dove nel 1993 è stato stipulato un contratto di locazione per l’ufficio circoscrizionale dell’allora ufficio di collocamento e il Comune di Giardini ha anticipato le somme relative al canone di affitto, con riserva di recupero nei confronti dei comuni appartenenti all’ambito di questo comprensorio. E nello specifico si trattava dei comuni di Castelmola, Forza d’Agrò, Letojanni, Mongiuffi, Graniti, Gaggi, Gallodoro ed anche Taormina.

Il 9 marzo 2021 gli uffici comunali di Giardini avevano comunicato che “i comuni che hanno cristallizzato la loro posizione debitoria restano Taormina e Graniti, mentre Castelmola non corrispondeva la propria quota da tre anni” e ciò ha costituito “danno erariale per l’ente”. Per questo si è deciso di procedere al recupero coatto del credito nei confronti di Graniti e Taormina “insolventi dal 2014”, per il debito relativo al contenzioso con la proprietà dell’immobile e su alcuni canoni di locazione.

Essendo finita, nel frattempo, Taormina in dissesto, è stata poi predisposta la richiesta di ammissione alla massa passiva per 59 mila euro. In altri – ha rilevato la Giunta di Giardini – Graniti risultava non avere mai pagato alcun canone di locazione dal 2014 ad oggi e non aver provveduto al pagamento delle tre rate di risarcimento danni e la somma di adeguamento dei locali, per chi risulta moroso per un ammontare complessivo di 12 mila 821 euro. Castelmola – evidenziava sempre l’esecutivo naxiota – non ha mai pagato i canoni di locazione dal 2020 al 2022, per cui risultava moroso per 1786 euro”. Il Comune di Giardini, in virtù di questo quadro, oltre alla procedura a parte che riguarda Taormina, ha inteso disporre il recupero delle somme nei confronti di Graniti e Castelmola, con la costituzione in giudizio e dunque per la difesa dell’ente naxiota, che è stata portata avanti dall’avv. Maria Patrizia Parisi.

Si è delineata, insomma, una situazione paradossale, con Taormina che risultava morosa insieme ad altri comuni sulle quote non pagate negli anni passati per la contribuzione al mantenimento del servizio del Centro per l’Impiego, l’ex ufficio collocamento a Giardini Naxos, e tuttavia Taormina stessa poi, adesso, ha sfrattato l’Agenzia delle Entrate dalla sede di Trappitello, per le morosità da parte degli altri comuni della zona.

Alla fine il problema ai cittadini del comprensorio (che temevano di dover finire a Messina per i propri adempimenti) sulla sede dell’Agenzia delle Entrate lo ha risolto Giardini Naxos che ha messo a disposizione un immobile ad Ortogrande, che sarà operativo per la nuova sede territoriale a partire da maggio. E da Giardini si materializza, insomma, un doppio “schiaffo” che viene inflitto ai vicini di casa di Taormina, sia per la soluzione risolutiva sull’Agenzia delle Entrate, sia con questo decreto ingiuntivo che il Comune di Taormina dovrà pagare per morosità pregresse sul Centro per l’Impiego. Da Trappitello a Giardini, da Via Francavilla a Calcarone, le posizioni si ribaltano e stavolta Taormina stava dalla parte dei morosi. Per la serie: “Chi di spada ferisce, poi di spada perisce”. 

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