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Educare è educarsi: può sintetizzarsi con questa breve formula il “Progetto Fa.C.E. FArsi Comunità Educanti” che coinvolge quattro città sul territorio nazionale, e altrettante realtà scolastiche, con la corresponsabilità delle Istituzioni, della società civile e dei singoli, in una dimensione di dibattito aperto e di gestione sociale.
Reggio Emilia, da cui è partito il progetto della Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi, ispirato all’esperienza dei Nidi e delle Scuole dell’infanzia locali, Teramo, Napoli e Palermo, con il coinvolgimento dell’Istituto Comprensivo “Sperone-Pertini”, coadiuvato dal Dirigente Scolastico Antonella Di Bartolo.
Dopo i primi 12 mesi di lavoro già svolti, alla presenza dell’Assessora Giovanna Marano, si è fatto il punto insieme agli altri rappresentati e operatori del progetto e alle associazioni coinvolte, Cuore che vede e NuovaMente.
Una prima fase ha visto un’analisi dei dati di disoccupazione, povertà e servizi offerti per la fascia 0-6 nei quartieri Sperone-Brancaccio-Settecannoli, dati incrociati con interviste ai residenti i desideri delle famiglie.
Lo stato dell’arte segnala la presenza di un solo asilo nido pubblico per la fascia 0-3 con soli 28 posti, mentre sono 26 le scuole dell’infanzia comunali, regionali o statali su un totale di 188 presenti in tutto il territorio di Palermo. Il servizio offerto, dunque, non corrisponde al reale fabbisogno del quartiere dove la popolazione di riferimento per asili nido è superiore (3.054 bambini) rispetto a quella della fascia per l’infanzia (1.569 bambini).
Il progetto, nel corso di 36 mesi di attività, vuole coinvolgere e sostenere i territori per potenziare l’accesso ai nidi e alle scuole d’infanzia dei bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, attraverso un maggior coinvolgimento delle famiglie, a partire da quelle in condizione di marginalità socio-economica che non accedono ai servizi educativi.
L’obiettivo finale, cui sono state finalizzate tutte le azioni progettuali, è quello di creare le condizioni per la costruzione di comunità educanti, come ci dice nella video intervista la dirigente scolastica Antonella Di Bartolo, che portino ad una ridefinizione delle politiche educative nei territori coinvolti, con l’ascolto diretto di “desideri ed esigenze” delle famiglie.
“L’ascolto sin dalla fase del nido è la molla di processi e scelte politiche che l’amministrazione comunale deve mettere in atto in un quartiere – ha detto Giovanna Marano – di sicuro tutti gli strumenti di analisi del quartiere Sperone-Brancaccio ci aiutano a co-progettare servizi di prossimità che ancora mancano in quei quartieri. Siamo contenti, poi, dei risultati portati avanti dalla scuola “Sperone Pertini”, una scuola aperta al territorio che ha già raggiunto traguardi di successo”.
Il progetto andrà avanti ad aprile con un secondo step di co-progettazione per la realizzazione di nuovi spazi pubblici in sinergia tra pubblico e privato rivolti a genitori; a ottobre, l’avvio delle prime azioni pilota all’interno del quartiere.
Il Progetto Fa.C.E. è stato selezionato da Con in Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nato da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo.