Gli italiani continuano a credere nell’impresa e, anche nel 2017, le nuove attività economiche hanno superato quelle che hanno chiuso i battenti. Sono infatti 46mila in più le imprese iscritte nei registri delle Camere di Commercio, con una crescita dello 0,7% rispetto al 2016. In Italia sono 46mila in più le imprese iscritte nei registri delle Camere di Commercio, con una crescita dello 0,7% rispetto al 2016 ma a fare da traino sono proprio le le regioni meridionali che rappresentano quasi il 60% dell’aumento complessivo del numero delle imprese, una quota record nella storia del saldo nazionale.
“Nonostante tutto quello che le aziende e i liberi professionisti abbiamo dovuto affrontare, siamo stati, siamo e continuiamo a essere il vero motore dell’Italia e in particolare della nostra terra visto che i dati di UnionCamere che riguardano la Sicilia parlano di un saldo positivo di +7.518”. Lo afferma la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio che aggiunge: “Siamo la terza regione d’Italia, dopo Lazio e Campania, e se guardiamo a quel +46.000, il nostro saldo di 7.518 iscrizioni in più, significa che siamo addirittura quasi il 16,35% di questo saldo positivo, un dato molto confortante che ci dà energia e fiducia”.
“E’ proprio vero che se riparte il Sud riparte l’Italia – aggiunge Patrizia Di Dio – e la Sicilia, se riesce a “partire”, perché non si può parlare di ripartenza in quanto un adeguato sviluppo con prospettive di futuro e ricchezza per tutti non l’abbiamo mai avuto, “rischia” di diventare il motore della ripresa d’Italia. E proprio dalla Sicilia, dalla maggiore difficoltà, dal peggiore sottosviluppo infrastrutturale, dal deficit di legalità che viviamo e dal peggiore livello di occupazione di tutta Europa, non solo d’Italia – prosegue Di Dio – dimostriamo di avere la forza, l’energia, le capacità per farcela e trainare la ripresa del Paese”.
“Con questi dati partiamo da una consapevolezza, che la nostra resilienza è riuscita a non farci soccombere nonostante abbiamo attraversato un periodo che per effetti devastanti sulle imprese e sull’economia è simile solo a una guerra, abbiamo continuato a testa bassa ad andare avanti nonostante l’assenza di una politica regionale di reale sostegno, nonostante non siamo stati presi in adeguata considerazione come unica vera leva di sviluppo della nostra terra, quella che può produrre vero lavoro e reddito”, afferma Di Dio.
“In questi ultimi anni per fortuna – conclude la presidente di Confcommercio Palermo – si è creata una nuova cultura dell’autoimprenditorialità e sempre più giovani anziché guardare, aspettare e sperare invano il “posto fisso” hanno sfidato se stessi e si sono messi in gioco come imprenditori, le aziende “superstiti” si sono rafforzate, stiamo crescendo nel turismo e nei pubblici esercizi e nelle libere professioni, settore che adesso conta anche nuove figure professionali inesistenti fino a pochi anni fa”.