Il caso della contestata elezione a presidente di Nello Pergolizzi finisce, come annunciato, all’attenzione del Tar di Catania. Sin dalle prime battute l’elezione del successore di Cateno De Luca alla presidenza del consiglio comunale di Messina è apparsa tribolata e per nulla indolore come nelle intenzioni della maggioranza. Il successore designato era Nello Pergolizzi (che ha guidato l’Aula come vicepresidente per un anno) ma conti alla mano sin dalla seduta dei primi di maggio, dopo le dimissioni di De Luca, si è visto che i numeri non tornavano e che la maggioranza non c’era più (QUI) Tra addiii ai gruppi De Luca e rottura dell’alleanza dei consiglieri della Lega di Nino Germanà, l’equilibrio in Aula si è ribaltato e le opposizioni (Pd, centrodestra e parte del gruppo misto), hanno raggiunto quota 17 su 32 consiglieri diventando nei fatti la nuova maggioranza.
Così il 29 maggio, mentre De Luca festeggiava l’elezione a sindaco di Taormina, andava in scena a Palazzo Zanca la votazione del presidente. Le opposizioni nonostante i numeri non hanno trovato unità sul nome del candidato così che all’alba grazie anche ad un’interpretazione della norma da parte della segretaria comunale, viene eletto Nello Pergolizzi con 15 voti su 32 consiglieri . Elezione contestata (QUI) sin da subito dalle opposizioni che si sono rivolte all’Assessorato regionale alle Autonomie locali per un parere (QUI)Pomo della discordia la votazione che secondo la segretaria comunale è la seconda (e richiede pertanto una soglia di maggioranza più bassa) secondo le opposizioni è la prima, giacchè tra le dimissioni di De Luca ai primi di maggio e l’elezione di Pergolizzi il 29 ci sono di mezzo ben due surroghe di consiglieri e quindi un organo consiliare mutato rispetto a quello iniziale.
Mentre ogni seduta consiliare diventa campo di battaglia i 17 consiglieri comunali d’opposizione così come annunciato si sono rivolti al Tar.
“È’ stato infatti depositato il ricorso amministrativo avverso la delibera del 29 maggio 2023 con la quale è stato proclamato eletto Presidente del civico consesso il consigliere Nello Pergolizzi che aveva ottenuto 15 voti su 32 votanti- spiegano- Dopo la votazione da cui è scaturito un aspro dibattito in aula in merito alla validità delle elezione di Pergolizzi che – pur avendo ottenuto il maggior numero di voti in numero di 15 a fronte dei 14 di Croce – non aveva superato l’asticella del quorum della maggioranza di 17 voti su 32 votanti prevista dalla legge e dallo Statuto comunale. La seduta si è conclusa con la proclamazione del Pergolizzi avendo il segretario comunale dott.ssa Rossana Carrubba applicato una circolare regionale che dava valenza al numero di voti e non al quorum richiesto dalla statuto”.
Nel ricorso si evidenzia che la votazione del 29 maggio non può essere inoltre considerata una prima votazione, perché il plenum del Consiglio era stato ricostituito a seguito delle dimissioni dei consiglieri De Luca e De Leo, e quindi non aveva la stessa composizione di quel consesso che aveva votato una prima volta il 2 maggio.
Ulteriormente i 17 consiglieri, tutti difesi dall’avvocato Ciro Gallo, hanno evidenziato che, quand’anche la elezione di Pergolizzi fosse considerata come seconda votazione, alla stessa si doveva applicare la previsione statutaria che fissa il quorum nella maggioranza dei votanti (17 voti) e non la circolare regionale, applicabile eventualmente solo per la prima adunanza consiliare susseguente alle elezioni.
Questa prospettazione, secondo il legale, è già stata affrontata ed indicata in una precedente pronuncia dello stesso TAR Catania su un caso identico relativo all’elezione del presidente del Consiglio Comunale di Piazza Armerina.
Sarà quindi il TAR, in via di urgenza, a mettere la parola fine alla vicenda ed a valutare la richiesta dei 17 Consiglieri che, conferendo un unico mandato hanno già dato un segnale politico forte evidenziando una certezza: il Sindaco Federico Basile in 12 mesi ha perso la maggioranza dell’Aula 8QUI).