La Sicilia, insieme al Lazio, è tra le due regioni italiane a non essere stata declassata dal punto di vista finanziario nell’ultima valutazione elaborata dalla celebre agenzia di rating Moody’s, il 23 ottobre scorso.
Una novità per una regione che in molte occasioni si è contraddistinta per le sue performance negative. Questo non vuol dire che i conti sono a posto e la situazione dell’economia è rosea: sulla Sicilia grava un debito consistente, di 7,4 miliardi di euro, il Pil cresce poco e la disoccupazione fa registrare sempre tassi altissimi. Tuttavia viene riconosciuto il lavoro di risanamento avviato negli ultimi anni dal governo Crocetta e proseguito da quello Musumeci.
Mentre il rating dei titoli di Stato italiani è passato da Baa2 a Baa3, quello dell’Isola è rimasto fermo al livello Ba1.
Questo giudizio, che conferisce alla Sicilia maggiore credibilità sui mercati nazionali ed internazionali, si basa su una serie di considerazioni. Tra tutte i risparmi ottenuti nel corso degli anni sulla sanità, alla luce del piano di rientro concordato nel 2007 col governo nazionale. Questa, infatti, è la più grande voce di spesa, pari al 45% del totale delle uscite. La Regione è riuscita, spiega l’agenzia a “ridurre l’esposizione cumulativa delle entità sanitarie aumentando le tasse, accedendo ai risparmi regionali, utilizzando le risorse del governo centrale e sottoscrivendo un prestito trentennale di 2,6 miliardi”.
Inoltre, nella formulazione del giudizio sono stati presi in considerazione altri fattori, come l’autonomia speciale che consente alla Regione di poter avere un gettito fiscale e tributario diretto e la disponibilità delle risorse nazionali ed europee.
Secondo Moody’s, infatti, la Sicilia può contare su “una forte probabilità di sostegno straordinario da parte del governo nazionale nel caso in cui si trovasse di fronte ad una crisi acuta di liquidità”. Per quanto riguarda gli investimenti, invece, scrive sempre sul proprio report, “ci aspettiamo che la regione faccia sempre più affidamento sui fondi dell’Unione europea”.
Infine l’agenzia prevede un calo del debito generale già a partire dal 2017.
LE REAZIONI
«Una Sicilia più credibile sul piano finanziario, può puntare alla crescita. Questo il quadro che emerge dall’outlook di Moody’s. Un risultato in controtendenza rispetto all’intero sistema istituzionale e finanziario Italia i cui ratings sono scesi a causa del downgrade statale (la Sicilia avrebbe avuto un miglioramento nel caso di stabilità statale). È Il frutto di un lungo lavoro, non solo mio e del Governo. Complimenti all’Assessorato all’economia, ai miei successori/predecessori per la parte in cui hanno contribuito al risanamento che avviai nel 2011 e che il Governo Musumeci prosegue. Ma sopratutto grazie ai siciliani che hanno supportato l’ineludibile percorso di recupero di un sistema quasi al default», ha commentato l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao.