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L'analisi

Continua l’onda rosa per la Chiesa palermitana ma niente diaconesse

mercoledì 5 Giugno 2024
Corrado Lorefice

Non si ferma l’onda rosa per la Chiesa palermitana. L’Arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice lancia un nuovo segnale nel campo della presenza femminile nella vita della Chiesa: dopo le nomine di Maria Lo Presti a direttrice dell’Ufficio diocesano per l’insegnamento della religione cattolica (Irc) e della professoressa Anna Pia Viola a segretaria generale della Pontificia Facoltà di Sicilia è la volta dei ministeri della Chiesa, nello specifico quelli di lettore ed accolito, dove la parte del leone la faranno proprio le donne che spesso animano la vita delle parrocchie palermitane.

Una sobria nota dell’Ufficio stampa della Diocesi palermitana annuncia che “sarà l’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice a presiedere, mercoledì 5 giugno 2024 alle ore 18.00, nell’anniversario della Dedicazione della Chiesa Cattedrale, la Celebrazione Eucaristica nel corso della quale verrà conferito il mandato ai nuovi Ministri Straordinari della Comunione e verranno istituiti 12 Lettori e 8 Accoliti”. La lista dei ministri istituiti però non lascia ombre di dubbio: dei 12 lettori ben 9 saranno donne mentre degli otto accoliti tre saranno al femminile.

Una sorta di conferma della scelta del maggio 2022 di istituire per la prima volta a Palermo 8 lettrici e 4 accolite.

La scelta dell’Arcivescovo di Palermo oltre che a fotografare una realtà consolidata nelle parrocchie, dove le donne leggono i le Sacre Scritture e distribuiscono l’Eucarestia, mette in atto quanto stabilito dal motu proprio “Spiritus Domini” dove Papa  Francesco ha modificato il primo paragrafo del canone 230 del Codice di Diritto canonico, stabilendo che le donne possano accedere a questi ministeri e che essi vengano attribuiti anche attraverso un atto liturgico che li istituzionalizza.

L’onda rosa però non sembra che a breve lambirà l’ordine sacro, il ricevimento di questi ministeri non porterà in nessun caso al conferimento dell’ordine sacro al diaconato o al presbiterato.  Niente diaconesse o pastore come più volte ha tenuto a specificare lo stesso Papa Francesco già in occasione della promulgazione del motu proprio o più recentemente quando in un’intervista alla Cbs il Pontefice ha chiuso  all’ipotesi del diaconato femminile con gli ordini sacri.: “Fare spazio alle donne nella Chiesa non significa dare loro un ministero”.

L’Arcidiocesi di Palermo in questo senso ha dato un segno inequivocabile non mischiando  le istituzioni di lettori e accoliti del Seminario con quelle degli altri laici. Un modo per dire che i ministeri conferiti ai seminaristi sono funzionali al ricevimento dell’ordine sacro mentre quelli conferiti agli altri laici e soprattutto alle laiche non hanno alcun legame con il diaconato o il sacerdozio.

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