“Esprimiamo apprezzamento per le disposizioni emanate dall’Assessorato della Salute in materia di screening epidemiologico. In vista, infatti, di un progressivo ritorno alla normalità è necessario prevenire le possibilità di contagio e sottoporre a test quantomeno le categorie più a rischio e maggiormente in contatto con la popolazione in ragione dell’attività esercitata“. E’ quanto comunica in una nota Leonardo Spera, coordinatore dell’Anci giovani Sicilia.
“Tra quelle opportunamente elencate dall’Assessorato della Salute da sottoporre a test si evidenzia però l’assenza degli amministratori locali e dei dipendenti comunali- continua la nota-. Non è potuto sfuggire a nessuno in questi mesi gli amministratori siano stati esposti continuamente a contatti con altri soggetti in virtù del ruolo ricoperto. Dai contatti con i dipendenti comunali rimasti a svolgere servizi essenziali, come la Polizia Municipale, a quelli con la cittadinanza nello svolgimento delle svariate funzioni di assistenza alla popolazione (consegna di mascherine, distribuzione di pacchi spesa, ecc.), con le associazioni di volontariato, con le forze dell’ordine”.
“Parimenti non sono pochi i dipendenti comunali, diversi dalla polizia locale, rimasti a svolgere le funzioni essenziali (operatori ecologici, manutentori, operatori cimiteriali, addetti al protocollo, messi, ufficiali di stato civile, ecc.) e che non possono rimanere esclusi per ovvie ragioni dall’attività di screening in questa primissima fase e ferma restando per il futuro la necessità di estendere la sottoposizione ai test a tutti i dipendenti comunali che rientreranno dallo smart working – conclude Leonardo Spera -. Accomunati dallo stesso intento ed agendo tutti a tutela delle nostre comunità, invitiamo l’Assessorato della Salute a voler riconsiderare gli elenchi di cui alla nota del 16 aprile 2020, prot. n. 14005, inserendo tra le categorie da sottoporre a screening in questa prima fase anche tutti gli amministratori locali che in ragione del loro ufficio abbiano espletato attività a rischio di contagio e tutti i dipendenti comunali che per le funzioni svolte non hanno potuto usufruire del lavoro agile”.