“A casa può e deve tornare chiunque, ma qui non bisogna mettere in pericolo le proprie famiglie e gli altri. Non deve esserci nessuna discriminazione e non deve passare il messaggio dell’appestato per chi sta al Nord, semmai occorre solidarietà ma al contempo è importante ed è necessario che prevalga il senso di responsabilità e che ci si attenga al principio di sottoporsi volontariamente all’autoquarantena per sgomberare qualsiasi pericolo”. Lo ha dichiarato il sindaco di Messina, Cateno De Luca, stasera nel corso di una diretta facebook, rivolgendosi ai cittadini messinesi ma anche a coloro che dal Nord stanno raggiungendo la Sicilia.
“Siamo in una condizione di emergenza e tutte le funzioni sono state accentrate, come si fa in questi casi, in ambito statale e in capo al Dipartimento nazionale di Protezione Civile. Chiariamo ciò in premessa, non servono sterili polemiche tra le Istituzioni e suggerimenti non applicabili e non riconducibili a un quadro normativo che disciplina situazioni emergenziali come questa. Il sindaco non può intervenire su una serie di dinamiche e questo vale per lo sbarco della nave MSC Opera che ieri è approdata a Messina, e per la quale ci sono stati i controlli delle autorità preposte e va chiarito quello sbarco De Luca non poteva assolutamente vietarlo”.
“La situazione si è evoluta e si sta andando verso uno spostamento, ci risulta che ci sono stati dei rientri ma tutto è collegato a una disciplina emergenziale definita in ambito nazionale. Non possiamo chiudere porti e aeroporti, non possiamo impedire il traghettamento, come ci viene suggerito costantemente e non è attuabile. E’ logico però che facciamo appello al senso di responsabilità di ognuno, come hanno fatto Mattarella, Conte e Musumeci e chiediamo che su Messina ci siano gli accorgimenti necessari.
“Il virus nel nostro territorio c’è, si sono registrati dei casi e i prossimi giorni faranno registrare tanti altri casi. Ognuno metta da parte le abitudini come la stretta di mano, il bacio di saluto ad altri gesti e bisogna autodisciplinarsi. La situazione non può essere presa sottogamba. Ma non può esserci nemmeno il panico. I casi conclamati a Messina ci stanno portando in una fase diversa, nella quale si superano già le due unità. Di conseguenza stiamo predisponendo gli atti per affrontare questa fase. L’emergenza finirà, insieme ce la faremo a superare il momento di difficoltà”.