“I presidenti dei Comitati Consultivi Provinciali Inail di Sicilia hanno inviato un Documento di segnalazioni e proposte in materia di salute e sicurezza sul lavoro riguardo all’emergenza Covid-19 al Presidente della Regione, Nello Musumeci, e al presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando“. Lo annuncia Michelangelo Ingrassia, presidente uscente e componente riconfermato del Comitato Consultivo Provinciale Inail di Palermo.
“Chiediamo al presidente della Regione e al presidente dell’Associazione dei Comuni siciliani , di vigilare sul rispetto delle norme del Decreto legislativo 81/08 il quale prevede, specie al Titolo X, obblighi ben precisi per tutti i datori di lavoro e per tutti i lavoratori“.
Nel documento, firmato oltre che da Ingrassia, anche da Paola Di Gregorio, presidente del Comitato di Siracusa, Carmelo Garufi, presidente del Comitato di Messina, Katia Maniglia, presidente del Comitato di Caltanissetta e Roberto Prestigiacomo, presidente del Comitato di Catania, si segnalano alcune criticità persistenti nel territorio regionale.
“Vi è innanzitutto la gravissima mancanza di Dpi per troppi lavoratori e lavoratrici compresi quelli addetti alle pulizie e sanificazioni in appalto delle strutture sanitarie; ma anche per i componenti degli equipaggi delle ambulanze del Servizio 118 – spiega la nota-. Si segnala inoltre la necessità di verificare lo stato dell’arte dell’applicazione dell’Ordinanza Regionale del 13 marzo 2020 e del D.P.C.M. dell’11 marzo 2020 sul ricorso al lavoro agile, in ritardo nel territorio regionale anche in alcuni uffici periferici della Pubblica Amministrazione statale”.
“A proposito dell’applicazione del “Protocollo di Regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, firmato il 14 marzo scorso da Cgil, Cisl, Uil, Confindustria e Confapi, si segnalano difficoltà per la corretta applicazione nelle imprese delle misure relative al distanziamento, al lavoro agile e alla dotazione dei Dpi – prosegue l’elenco-. E per finire, vi è il grave fenomeno del lavoro nero nel settore edile e in quello dell’agricoltura; fenomeno che, sotto il profilo del contagio, rischia di innescare il pericolo di una “contaminazione in nero”, che potrebbe sfuggire al controllo sanitario e diventare di complessa e complicata gestione e contenimento, scrivono i Presidenti“.
“Il documento – continua Ingrassia – contiene anche delle proposte che riteniamo utili per contenere l’espansione del virus nel momento in cui si avvicina paurosamente il picco“.
Nel Documento, infatti, si propone l’attuazione di una decisa azione di vigilanza e repressione del lavoro nero in quanto, avvisano i Presidenti che “le condizioni di sfruttamento insite nel perverso sistema del caporalato favoriscono a dismisura il rischio del contagio“.
I Presidenti propongono inoltre “l’ulteriore riduzione dell’orario di attività degli sportelli bancari, finanziari, assicurativi, postali; dell’orario di attività delle aziende della piccola, media e grande distribuzione alimentare e degli esercizi commerciali; dell’orario di lavoro nelle fabbriche, nei campi, negli uffici; e ancora la sospensione dei lavori nei cantieri edili, fatte salve le situazioni di urgenza ed emergenza; in tali ambienti di lavoro, infatti, per via della particolare organizzazione del lavoro, non sempre è possibile attuare e rispettare la distanza minima di sicurezza”.
“Vi è infine“, aggiunge Ingrassia, “una proposta che riguarda la salute psichica dei lavoratori sottoposti attualmente ad una inedita quanto aggressiva situazione di stress“.
I Presidenti, infatti, propongono l’istituzione della “sorveglianza psicologica nei luoghi di lavoro per dare supporto – scrivono – ai lavoratori e alle lavoratrici che in questo momento sommano alle preoccupazioni per il proprio futuro professionale, lavorativo, fisico, le preoccupazioni familiari; una misura da attuare in collaborazione con le Università siciliane, mobilitando i laureati in ambito psicologico”.
In conclusione i Presidenti auspicano che il Documento possa ispirare buone ed efficaci pratiche a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici in Sicilia; “ed è per questo che spero“, conclude Ingrassia, “in una decisa mobilitazione di tutti gli Assessori al Lavoro di Sicilia, a cominciare da quello regionale“.