Oggi la mia rubrica “Il cielo di Paz” ospita la lettera della maestra Pamela della direzione didattica “Rosolino Pilo” di Palermo, rivolta alle alunne e agli alunni della scuola. Una favola, quella del colibrì africano, come una speranza ed un invito semplice e delicato. Ciascuno di noi deve fare la propria parte, anche portare tra le labbra una goccia d’acqua per spegnere questo “incendio” che sta sconvolgendo le nostre vie.
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Di Pamela Vassallo
Cari bambini e care bambine,
come state? Battete la fiacca? Spero proprio di no. In questi giorni siete il mio pensiero ricorrente, il pensiero più bello, ma anche quello che mi procura più tristezza perché sopporto a fatica l’idea di ritrovarci tutti insieme fra circa un mese.
Sono partita qualche giorno fa da Palermo portando con me “quattro stracci”, ma mai avrei immaginato di non dovervi vedere per tutto questo tempo, di dover stravolgere le mie abitudini, i ritmi, i movimenti, i desideri. E so che lo stesso sta accadendo a voi…
Ci troviamo improvvisamente catapultati nel mondo della lentezza e dell’essenziale, un mondo “speciale”, ma al quale, purtroppo, non eravamo più abituati. E allora reinventiamoci e guardiamo gli aspetti positivi, dando valore a questo tempo: per un bel po’ non ci sarà la campanella delle otto a buttarci presto giù dal letto, possiamo gustare con calma la nostra colazione, abbiamo più momenti per dedicarci alle nostre passioni, alla lettura di un libro, all’ascolto di buona musica, alla scrittura di una lettera, alla preparazione della pizza con la mamma o semplicemente avremo più tempo per assaporare il dolce far niente, per guardare il cielo e i fiori del balcone, piantare qualche semino insieme alle nostre speranze o ancora apprezzare le strade deserte e silenziose di una città dove ognuno resta a casa perché vuole bene a se stesso e agli altri. Date sfogo alla vostra creatività e non trascurate una sana attività fisica. Teniamo allenati mente e corpo affinché l’entusiasmo non venga meno e la noia non abbia il sopravvento. E mentre cerco anch’io di tenermi impegnata, facendo quanto di bello e importante finora avevo trascurato, penso a voi e a quanto vi troverò cresciuti. Sarete sicuramente più alti, avrete i capelli più lunghi (e io più bianchi) e vi vedrò più grandi. Sì, perché sono certa che ai miei occhi apparirete senz’altro più maturi, più riflessivi, più tenaci di fronte alle difficoltà della vita, consapevole che anche questa situazione particolare la stiate già affrontando con la saggezza e la profondità d’animo che vi ha sempre contraddistinti.
Non vedo l’ora di sentire le vostre riflessioni: tante belle lezioni di vita mi attendono…
E in questa attesa il vostro silenzio la fa da padrone, che, a dire il vero, non è un silenzio assoluto perché l’affetto che ci lega, il desiderio di sentirci e la didattica a distanza ci tengono vicini, seppur distanti tanti km, con il filo invisibile della tecnologia di questo tempo.
A proposito di didattica a distanza, voglio darvi un compito speciale. Oggi torneremo a parlare di favole, morale e metafore, argomenti che vi hanno tanto appassionato. In che modo? Leggiamo la favola africana del colibrì e… già vi immagino con le mani alzate impazienti di fare i tanti interventi che ogni volta mi lasciano a bocca aperta. Sì, bambini, è proprio così. Un virus ha incendiato la nostra terra, sta mandando a fuoco intere città, da nord a sud, un incendio di grosse proporzioni che rischia di distruggere vite e speranze, di stravolgere le nostre giornate ancora per molto, di annientare la bellezza che è fuori e dentro di noi.
Ma se ognuno, come il piccolo colibrì, farà la sua parte in maniera instancabile, allora questo incendio miseramente si spegnerà e tutti torneremo alle nostre intense vite, fatte di abbracci, strette di mano, pacche sulle spalle, sorrisi e gioie che fino a qualche settimana fa erano pura normalità. In che modo dobbiamo fare la nostra parte? È semplice! Basta restare a casa, attenerci scrupolosamente alle regole che ha emanato il governo e ben presto tutto passerà, tutto andrà bene, meravigliosamente bene!Sapete, alla fine di tutta questa situazione saremo più forti e coraggiosi di prima e soprattutto orgogliosi di essere dei cittadini con immenso senso di responsabilità e rispetto; saremo, insomma, una lezione “vivente” di cittadinanza attiva e un esempio per tutti.
Prima di salutarvi vi lancio un’idea. Che ne dite di realizzare, su carta, cartoncino, lenzuola, lavagnette, utilizzando le tecniche che più vi piacciono, un bel colibrì con l’hashtag #iofacciolamiaparte, per poi esporlo fuori dalle nostre abitazioni e/o postarlo sui social? In questo modo “spegneremo” la paura di questo virus e manderemo messaggi di positività e incoraggiamento al mondo reale e virtuale. Sapete, le antiche civiltà americane consideravano questi uccelli dalle minuscole dimensioni degli imbattibili guerrieri. E allora, forza, disegniamo un “esercito di colibrì” e con i loro brillanti colori vinceremo questo tempo grigio! Ma soprattutto diventiamo piccoli preziosi colibrì nella vita di ogni giorno: diamo sempre il nostro contributo con generosità, a scuola, in famiglia, al lavoro, nella società, secondo le nostre potenzialità e le nostre inclinazioni, fieri di rendere questo mondo migliore, partendo proprio da noi stessi e dal nostro impegno.
Vi abbraccio forte, impaziente di rivedere i vostri occhietti vispi!
La vostra maestra Pamela