“‘Se Atene piange Sparta non ride’: semplicemente per dire che se il problema che ci angoscia riguarda l’intera Regione, interessa forse anche di più la nostra Provincia e l’Umberto I in particolare“. Inizia così una nota dell’onorevole Luisa Lantieri che commenta la situazione dell’emergenza sanitaria in atto, e l’operato dello Stato e della Regione.
“I contagi crescono , tanto da farci detenere il triste primato della percentuale più alta di positivi dell’intera Sicilia ed i posti letto diminuiscono e così l’ospedale di Enna sta per raggiungere il punto di massima saturazione – spiega l’onorevole -. Fra i centri Covid è il più piccolo eppure accoglie perfino i malati che provengono da altre Province e che aumentano la forte pressione a cui la struttura è sottoposta , ma a cui fino a questo momento ha saputo, fra mille difficoltà, far fronte. I numeri crescono ed i posti letto diminuiscono, le attrezzature mancano ed il personale è allo stremo; una situazione che rischia seriamente di superare ogni limite tollerabile e rispetto alla quale serve la massima condivisione, accantonando inutili polemiche o peggio ancora quegli insulsi campanilismi a cui purtroppo siamo costretti ad assistere”.
“Lo abbiamo già detto con forza e lo ripetiamo con sempre maggiore convinzione: questa guerra non si può combattere disarmati , tanto più che la fase più cruenta sembra ancora non arrivata – sottolinea Lantieri -. In questo stato di cose come ci difenderemo? E’ mai possibile pensare che il solo sacrificio dei nostri insostituibili sanitari basti? “Noi restiamo a casa” e siamo felici che Stato e Regione siano intervenuti per aiutare chi non ha nulla, ma gridiamo a squarciagola, che oltre a quei strabenedetti 100 milioni destinati dalla Regione a questo scopo, che insieme a quanto aggiunto dal Governo sono già un buon segnale, arrivi tutto il resto che tuttora non c’è. In un momento come questo le polemiche non servono, le cose che servono sono posti letto, barelle attrezzate, ventilatori, caschi, tute, mascherine, personale”.
“Il Presidente della Regione, l’Assessore, la Protezione civile hanno l’obbligo di fare sempre di più, gli sforzi che a loro vanno riconosciuti siano ancora ed ancora maggiori; garantiscano le realtà ospedaliere più piccole con la stessa attenzione riservata a quelle più grandi, non vorremmo nemmeno lontanamente pensare che di tutto quanto prima o poi arriverà la parte del leone venga fatta dalle strutture delle aree metropolitane e da noi arrivino solo gli sgoccioli, vogliamo fidarci, ma chiunque sappia, che se questo dovesse mai verificarsi, la nostra reazione sarà rabbiosa”.
“Abbiamo tutti un solo dovere – conclude l’onorevole –: aiutare ad ogni costo innanzitutto l’Umberto I, centro Covid-19, insieme alle altre strutture sanitarie della Provincia ed ai medici di famiglia, tutti impegnati in modo spasmodico ad affrontare l’emergenza. Lo dobbiamo a a chi ci lavora, a chi soffre e all’intera nostra comunità”.