La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio del deputato regionale di Forza Italia Stefano Pellegrino, accusato di corruzione elettorale in concorso. Il nome del parlamentare, ex componente della commissione Antimafia da cui si è autosospeso dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia, è emerso in una inchiesta che ha coinvolto anche gli imprenditori mafiosi trapanesi Mario Giorgi e Calogero Luppino.
Anche per loro è stato chiesto il processo. Pacchi di generi alimentari e spesa in cambio di voti: così Giorgi e Luppino, re delle scommesse online nel trapanese, avrebbero comprato le preferenze elettorali per Stefano Pellegrino, eletto alle ultime elezioni regionali con oltre 7mila voti.
L’indagine è coordinata dall’aggiunto della Dda Paolo Guido e dai pm Gianluca De Leo e Francesca Dessì. L’udienza preliminare sarà celebrata il 4 novembre davanti al gup Lo Presti.
“Non posso che ribadire la mia innocenza in relazione a qualsiasi fatto di corruzione elettorale. Ho affrontato la campagna elettorale con la massima correttezza e con scrupolosa osservanza delle norme elettorali e delle regole etiche. Chi mi conosce sa che mai avrei potuto intrattenere rapporti meno che leciti per ragioni elettorali, né, tanto meno, che avrei potuto vendere la mia stima e il mio decoro per due buste di spesa. La mia storia deontologica, etica e familiare mi rende assolutamente sereno e certo circa la conclusione favorevole del procedimento a mio carico”, ha replicato Pellegrino.