Risolvere “L’annosa e insoluta questione della mancanza di controllo preventivo sugli atti degli enti locali” e ridare “Autonomia alla figura del segretario generale dei comuni“. A dirlo è stato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nel suo intervento alle celebrazioni per i 70 anni della Corte dei Conti in Sicilia, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Musumeci ha ricordato che il controllo preventivo sugli atti degli enti locali “non è affidato a un soggetto terzo” ma “ai dirigenti interni” e ha evidenziato che “gli atti d’interpello dell’Aran e dell’Anac determinano inevitabilmente quello di cui la Sicilia non ha bisogno, la lentezza dei procedimenti”.
Il governatore ha definito “blanda” la funzione del segretario comunale “la cui nomina o revoca rimane affidata alla volontà del sindaco” provocando “la fragile e vulnerabile condizione” per il segretario “di essere il controllore di chi l’ha nominato“. “Spero che il Legislatore riconsegni autonomia al segretario comunale”.
“Una soluzione va trovata e anche presto, per tentare di porre argine alla degenerazione di parte della classe dirigente siciliana. Sarebbe una garanzia per tutti, per i burocrati, per gli amministratori, e per gli stessi cittadini“.
A margine del suo intervento, il governatore ha anche assicurato al presidente della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo, che la Regione è disposta a finanziare un apposito studio sulla storia della Corte in Sicilia.
Nei confronti del presidente Mattarella, invece, ha espresso “Apprezzamento per l’impegno profuso in queste settimane e anche per il coraggio delle sue dichiarazioni che costituiscono la linea lungo la quale il nuovo governo, se ci sarà, dovrà orientarsi. Mi auguro che l’Italia possa avere al più presto una esecutivo di riferimento al di là delle formule. M5S e Lega sono le forze politiche maggiormente premiate dagli elettori e mi pare giusto che si assumano per intero la responsabilità di dare una guida alla Nazione in un momento così difficile per il contesto interno e internazionale”.
Si è poi tornati sul piano regionale, tema: la legge elettorale. “Mi sembra giusto -afferma Musumeci – che la Sicilia abbia una legge elettorale che consenta sì al presidente della Regione di essere eletto direttamente dai cittadini ma anche di poter lavorare dal giorno dopo contando su un premio di maggioranza. In cifre assolute, se su 70 deputati 40 facessero parte della maggioranza, invece che 36, eviteremo quel mercato delle vacche grasse che purtroppo nei decenni ha caratterizzato la transumanza all’interno dell’Ars“. Il numero uno di Palazzo d’Orleans ha poi preannunciato che il governo presenterà una sua proposta di legge.