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Covid e aziende, nuove misure di risanamento: al via la “Composizione negoziata” per salvarle dalla crisi

giovedì 11 Novembre 2021

Grazie alla “composizione negoziata”, un nuovo strumento offerto dal decreto legge 118 del 24 agosto 2021, “Misure urgenti in materia di crisi e di risanamento aziendale”, che entrerà in vigore da lunedì prossimo, 15 novembre, molte imprese che si trovano in difficoltà possono essere salvate.

La nuova procedura – ha spiegato Santa Vaccaro, segretario generale Unioncamere Siciliaha un carattere esclusivamente volontario e stragiudiziale per gli imprenditori commerciali ed agricoli in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario. Per offrire soluzioni delle crisi d’impresa al tempo del Covid, abbiamo voluto organizzare questo incontro in modo da illustrare un provvedimento che è una nuova ed imperdibile opportunità per il risanamento aziendale dopo gli effetti deflagranti della pandemia. L’obiettivo è  consentire a imprese e imprenditori di continuare a lavorare raggiungendo un accordo con i creditori”.

Presenti Girolamo Turano, assessore regionale alle Attività produttive, Alberto Marino, avvocato e coordinatore della Commissione paritetica permanente per il coordinamento delle iniziative di contrasto alla crisi d’impresa, l’avvocato Nicola Piazza, il direttore generale
dell’Irfis Giulio Guagliano, Silvia Giacomelli della Banca d’Italia, e Santa Vaccaro, segretario generale Unioncamere Sicilia; con gli interventi degli imprenditori Tommaso Dragotto e Nino Salerno.

L’imprenditore non deve vergognarsi per lo stato di difficoltà che vive, anzi vada nella Camera di Commercio di riferimento per attivare le procedure che riconoscono questi benefici all’impresa e attivi il meccanismo – ha sottolineato l’assessore Turano –. Spesso le nostre imprese non sono disponibili a dichiarare lo stato di sofferenza, non ci può e non ci deve essere vergogna l’importante è salvare l’impresa che genera ricchezza. Viviamo un momento drammatico a causa della pandemia – ha proseguito – ma stiamo assistendo ad un nuovo slancio ed una fase di rilancio, nonostante una certa fragilità, ma stiamo lavorando con tutti gli strumenti a nostra disposizione per la fase di rilancio”.

La finalità – ha evidenziato l’avvocato Marino, coordinatore dell’incontroè quella di favorire il risanamento delle imprese che si trovano in situazioni di squilibrio economico-finanziario ma che sono potenzialmente in grado di rimanere sul mercato. Il percorso è attivabile dall’imprenditore su base volontaria sotto la guida di un mediatore indipendente, un esperto, figura professionale che stiamo
formando. Sono dottori commercialisti o esperti contabili, avvocati e consulenti del lavoro, con 5 anni di iscrizione all’albo e con esperienza nel settore della crisi d’impresa, e manager”.

Silvia Giacomelli, del dipartimento di economia e statistica della Banca d’Italia, ha illustrato le difficoltà che hanno le imprese nel
percorso di ristrutturazione, come la diagnosi della situazione di crisi e di definizione dei piani di intervento, nelle trattative con i
creditori, i costi elevati relativi ai professionisti, l’accesso al credito.

Le principali caratteristiche della “composizione negoziata”: è accessibile da tutte le imprese anche in una fase precoce della crisi
attraverso una piattaforma unica nazionale; è un percorso riservato e stragiudiziale (prevede il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria
solo in situazioni specifiche quali la richiesta da parte del debitore di misure protettive e di finanziamenti prededucibili); prevede
“obblighi” di partecipazione delle banche alla negoziazione; è flessibile negli esiti: accordo stragiudiziale (con effetti del piano attestato se sottoscritto dall’esperto); concordato preventivo. In caso di fallimento delle trattative è possibile accedere al concordato liquidatorio semplificato e contiene “incentivi” di varia natura al suo utilizzo e al raggiungimento di un accordo (sospensione obblighi di
ricapitalizzazione, vantaggi fiscali, ecc.).

Grazie alla “composizione negoziata”, gli imprenditori potranno richiedere al segretario generale della Camera di commercio, nel cui
ambito territoriale si trova la sede legale dell’impresa, la nomina di un esperto indipendente, il cui compito è quello di agevolare le
trattative con i creditori e gli eventuali altri soggetti interessati, al fine di individuare una soluzione per il superamento dello stato di
crisi anche attraverso il ricorso al trasferimento dell’azienda o di rami di essa.

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