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Crack a Palazzo dei Normanni, soppresso l’esercizio provvisorio

martedì 21 Gennaio 2020
palazzo dei normanni
Palazzo dei Normanni

Ciò che non si sarebbe aspettato è successo. Colpo di scena a Palazzo dei Normanni. L’Aula si impantana e viene soppresso l’esercizio provvisorio. Tutto rinviato a domani 22 gennaio alle ore 16.

L’Assemblea ha approvato un emendamento soppressivo a firma del Movimento 5 stelle, in merito al disegno di legge per l’esercizio provvisorio del bilancio. “Di fatto abbiamo soppresso l’esercizio provvisorio, inutile andare avanti“, ha detto il presidente Gianfranco Miccichè, sospendendo i lavori e chiamando i capigruppo alla fine dei lavori per cercare di sbrogliare la matassa. Il Pd aveva chiesto il voto palese, a quel punto il presidente dell’Ars ha aperto la votazione e l’articolo uno del disegno di legge è stato soppresso: di fatto è venuto meno l’impianto del testo.

I voti favorevoli sono stati 28 contro i 27 contrari alla soppressione dell’emendamento. L’assestamento di bilancio si aspettava a Sala d’Ercole da tempo. Esattamente dalla fine di dicembre. Dopo il via libera da parte della commissione Bilancio dell’Ars, presieduta da Riccardo Savona, che aveva approvato martedì scorso il documento, la norma era stata incardinata alla fine della scorsa settimana.

E mentre il presidente Musumeci è a Firenze per impegni istituzionali qualcuno della sua Giunta presente in Aula non ha votato la contrarietà dell’emendamento soppressivo. Come l’assessore all’Ambiente Totò Cordaro, e l’assessore alle Autonomie locali, Bernardette Grasso, più qualche franco tiratore proveniente dalle fila di Forza Italia e Ora Sicilia. 

Il testo del governo, originariamente, aveva previsto il ricorso all’esercizio provvisorio per due mesi, ma la commissione ha approvato un emendamento, presentato dall’opposizione, che lo prolunga di un altro mese per dare tempo al governo nazionale e a quello regionale di chiudere la trattativa in corso sull’applicazione delle norme dello Statuto e dunque ridefinire le risorse della Regione non solo in relazione al ripiano del disavanzo.

La commissione aveva apportato anche altre modifiche alla norma originale abrogando il contestato articolo 2 relativo al trasferimento a carico del Bilancio regionale del mutuo del sistema sanitario e rimandando la trattazione della norma alla Legge di Stabilità.

Importante, fra l’altro, l’approvazione di un fondo di compensazione da quasi 16 milioni di euro destinato a garantire gli stipendi di una serie di enti, associazioni, teatri che aspettavano parte delle retribuzioni del 2019 e a pagare le retribuzioni di Pip, Lsu, personale Resais, cantieri di servizi in favore dei Comuni destinatari del Reddito minimo di inserimento (Rmi) ed emolumenti aggiuntivi per i carabinieri.

Il disegno di legge garantiva, tra gli altri, i fondi per tutto il 2020 per i teatri siciliani ed enti culturali, ovvero il Massimo e il Biondo di Palermo, l’Orchestra Sinfonica siciliana, il Vittorio Emanuele di Messina, il Bellini e lo Stabile di Catania e Istituto nazionale del dramma antico e infine i Consorzi di Bonifica, l’Esa e i forestali.

l’assessore Grasso dichiara a ilSicilia.it: “Il mio è stato solo un bisogno fisiologico durante gli interventi in Aula. Nessuna opposizione politica all’Esercizio provvisorio“.

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