Nel giorno del compleanno di Antonio Rubino, fedelissimo dell’area Pd che fa capo ad Antonello Cracolici, proprio l’assessore dem, accanto al ‘festeggiato’ e a Magda Culotta, ufficializza davanti ad una gremita platea composta da simpatizzanti e iscritti al Pd, il suo avvicinamento a Renzi. Nella sala Camino dell’Hotel delle Palme di Palermo, l’assessore all’Agricoltura si sbilancia per la scelta del segretario nelle votazioni che si terranno il 30 aprile e, inoltre, si candida alle primarie del partito in vista delle elezioni Regionali di novembre.
Il tour de force politico che si prospetta per il prossimo anno è davvero intenso, soprattutto per il Pd palermitano, in piena fase congressuale su più fronti. Nell’ordine: segreteria nazionale (aprile), elezioni comunali (giugno), primarie ed elezioni regionali (novembre), elezioni politiche nazionali (2018).
L’intervento di Cracolici parte dalla sconfitta di Renzi, da quel 4 dicembre in cui dichiara di aver “votato si, pur in seguito a numerosi errori politici e personalismi”.
“Io ho chiesto il voto anticipato, non il congresso. Il paradosso è che chi ha chiesto (e ottenuto) il congresso anticipato, si è fatto da parte andandosene via. Il percorso per tutti gli impegni elettorali potrà essere rischioso; bisogna far convivere ragione e passione – esclama l’assessore all’Agricoltura che poi si focalizza sulle primarie nazionali per la scelta del segretario del partito. “Ho fatto delle domande a militanti e simpatizzanti Pd: i militanti sono pro Andrea Orlando, i simpatizzanti e non iscritti sono per Renzi”.
Tradotto: i militanti sono provati dal personalismo renziano, i simpatizzanti optano per una leadership forte. Quella che ha scelto, da ultra-militante, anche Cracolici. “Non ha senso indebolire la leadership del partito”, dice riferendosi agli altri due sfidanti Orlando ed Emiliano. Con Andrea Orlando ammette di avere un percorso molto simile per non dire identico ma è “solo con Renzi che possiamo vincere. Poi se le elezioni le perderemo ben venga Orlando. La sua candidatura, per adesso, secondo me è un errore, soprattutto se arrivata dopo la scissione”, visto che Orlando è (era?) ben visto dai fuoriusciti. La scissione in realtà era molto più che un’ipotesi già prima del referendum, ed era cosa ben visibile come afferma lo stesso Cracolici ricordando una chiacchierata con D’Alema.
Ma per l’assessore il partito, “la ditta”, viene prima di tutto. “Nei momenti di crisi rassicura l’identità, il Pd. La società si trasforma e con lei la politica – ammette – Chiediamo a Renzi un nuovo inizio, una sfida, d’altronde ci ha cercato lui, non siamo andati noi a bussare alla sua porta. Sosteniamo Renzi, non diventiamo renziani”. Non esistono tradimenti per Cracolici: dopo il 30 aprile c’è il 1° maggio, la festa dei lavoratori. E si vedrà chi ha vinto.
AL Lingotto 2017 di Torino l’ex premier è parso molto più conciliante, parlando di “squadra”, anche se dalle parole ai fatti ne passa di strada e con Renzi forse passa un’autostrada, soprattutto per quanto riguarda le dinamiche interne al Pd. Cracolici comunque il trolley del duo formato da Matteo Renzi e Maurizio Martina lo prende. E si incammina con loro, pur non essendo uno di loro.
Se, forse con un po’ di malincuore, Cracolici rinuncia ad Andrea Orlando, certo non fa mistero di rinunciare con forza ad Emiliano. “Emiliano dice, se io vinco Renzi va via. E se vince Renzi vai via tu?”. Emiliano ha fatto l’ondivago, minacciando la scissione e poi facendo quello che molti hanno fatto per anni – battagliare dentro il Pd – ma probabilmente in ritardo e da solo.
Dalle primarie per il segretario nazionale alle realtà regionali e comunali. “Al comune presenteremo la lista “Democratici e Popolari” – appoggiando l’uscente Leoluca Orlando, al quale la futura lista chiede di non avvicinarsi al Pd solo per fini elettorali.
Per il candidato Pd alla presidenza della Regione, invece, si dovrà passare dalle primarie alle quali Cracolici parteciperà attivamente candidandosi a Governatore, sfidando (e difendendo) l’uscente Rosario Crocetta. “Crocetta è stato attaccato da chi un secondo prima tesseva le sue lodi, non ha avuto un compito facile. Io ho voluto fortemente le primarie, mi candiderò portando un programma che vede prima di tutto l’interesse degli abitanti di quest’Isola”. Avrà l’endorsement dei renziani? Staremo a vedere