In periodi di forte contrapposizione politica come quelli attuali sembra strano che un’attivista grillina, con un curriculum di aspirante deputata nazionale ed europea pentastellata, possa alla fine scegliere di lavorare per gli “odiati” berlusconiani. E invece, è proprio così. Stiamo parlando di Daria Derriu, grillina sarda e assistente parlamentare di Giuseppe Milazzo, deputato europeo di Forza Italia, eletto alle scorse elezioni del 26 maggio nella circoscrizione Isole (Sicilia Sardegna).
La pentestellata di Alghero in occasione delle “parlamentarie” 2018, le selezioni interne dei 5 Stelle, era stata la quarta più votata su “Rousseau” ed era stata per questo candidata alle scorse Politiche nel collegio 2 Sardegna Nord. Durante quella campagna elettorale, fra l’altro, non aveva usato parole d’amore verso Forza Italia, prendendo ad esempio, fra gli altri, il caso Dell’Utri: “Sapete in Italia quante persone ci sono in galera per reati fiscali? 282. Perché non esistono sanzioni e pene per i reati fiscali? Forse perché abbiamo fatto fare la legge ad condannato per frode fiscale?”, queste le parole della Derriu, che aveva concluso un suo intervento leggendo un estratto “della sentenza di primo grado che poi è stata confermata in Cassazione a carico del fondatore di Forza Italia, Marcello Dell’Ultri”.
Tuttavia, nonostante l’exploit del Movimento 5 Stelle del marzo 2018, non riesce ad essere eletta alla Camera dei deputati. E così, un anno dopo dopo ci riprova presentandosi alle Parlamentarie per le europee del 2019. La giovane Daria poteva essere una avversaria politica dell’europarlamentare di Forza Italia Milazzo, candidato con il partito di Berlusconi. Ma così non è stato.
Nel Blog e sulla piattaforma Rousseau prima delle europee si parlava di possibili candidati super-competenti che appoggiassero le attività del Movimento 5 stelle, persone distintesi per meriti, titoli di studio (superiori alla Laurea) e note in vari ambiti. Daria Derriu era una delle più papabili: laurea in Relazioni Internazionali, ex studentessa Erasmus, un Master in studi diplomatici presso la SIOI di Roma. Le cronache politiche della scorsa primavera parlano di lei come favorita per essere capolista in Sardegna.
Ma il suo nome alla fine viene cassato dal Movimento e per la giovane già candidata alle Politiche 2018 sfuma anche questa elezione. Nonostante tutto, Daria arriva comunque a Bruxelles, ma non come deputata grillina, bensì attraverso la porta di uno dei partiti più contestati dal Movimento cinque stelle, alla corte del deputato palermitano Giuseppe Milazzo.
“Il discorso è molto semplice. Lavoro per Milazzo – spiega a ilSicilia.it – perché semplicemente me lo hanno chiesto ed io ho accettato. Per lui mi occupo di tecnicismi non faccio politica. Quando mi hanno tolto dalle liste delle Parlamentarie per le Europee, ho chiesto spiegazioni ai Probiviri, ho avvisato il viceministro Cancelleri, l’eurodeputato Ignazio Corrao, pensando che si potesse trattare di un errore. Ma non ho mai ricevuto risposta. Insomma mi hanno fatto fuori. Non mi hanno dato nemmeno la possibilità di poter far votare il mio nome su Rousseau”, racconta l’assistente parlamentare.
Insomma, l’ennesimo caso di siluramento senza spiegazioni da parte del Movimento 5 stelle, che anche in Sicilia in passato si è distinto per diversi casi di candidati favoriti, poi estromessi senza spiegazioni dalle liste.
E dire che Daria Derriu era considerata un’attivista doc. In passato aveva anche vissuto in Sicilia per circa quattro anni, lavorando a stretto contatto con molti big pentastellati e sostenendo la candidatura alle regionali dell’attuale viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri: “Ho fatto la campagna elettorale per Cancelleri, ero conosciuta anche in Sicilia, frequentavo diversi Meet Up. Ero l’unica sarda conosciuta in Sicilia. Ma purtroppo il Movimento ha queste dinamiche”, afferma non senza un pizzico di amarezza.
Insomma, alla fine a Bruxelles ci è arrivata comunque si diceva, grazie al deputato di Forza Italia Giuseppe Milazzo, per il quale l’avere nel proprio ufficio un “nemico politico” non è un problema. Anzi. A quanto pare, già durante la sua campagna elettorale, l’europarlamentare azzurro aveva promesso alla giovane di Alghero un aiuto “tecnico” qualora fosse sbarcato a Bruxelles. Detto fatto.
Una scelta, che Milazzo rivendica: “Ho sempre saputo che Daria Derriu fa parte del Movimento 5 stelle – sottolinea a ilSicilia.it – ma questo non è stato un limite per me, perché al contrario dei grillini che ce l’hanno con noi di Forza italia, io non ho niente in contrario ad avere come collaboratrice parlamentare una del Movimento 5 stelle, quindi con idee politiche diverse rispetto alla mia, quando questa persona sa fare il proprio lavoro. Nel suo caso, il curriculum parla per lei”.