Il 4 marzo Messina Social City ha festeggiato i primi 5 anni. (QUI) Si può definire l’anniversario di una rivoluzione nel campo dei servizi sociali che dal 2018 ha chiuso la stagione delle cooperative (gestione clientelare e lavoratori sotto perenne ricatto occupazionale) ha lasciato spazio ad una società partecipata, con tanto di stabilizzazione dei lavoratori e qualità dei servizi.
“E’ stata questa la grande sfida, cercare equilibrio tra il servizio e la stabilità dei lavoratori. La definisco un’azienda speciale perché non si può operare nel sociale se non si è guidati dalla passione. L’azienda è di chi lavora, è dei cittadini e della città. Messina Social City l’hanno voluta i lavoratori, sembrava utopia ed è realtà, Messina ci ha creduto e non lo puoi fare se non c’è qualcosa in più, se non c’è l’oltre”. A parlare è la presidente di Messina Social City, Valeria Asquini che nel sociale ha sempre operato, ospite della 55esima punta di donna Sarina.
Oggi, numeri alla mano (QUI) Messina Social City assicura servizi per 5.300 cittadini delle fasce più vulnerabili, ha 21 strutture ed oltre 1200 dipendenti (dei quali 493 transitati dalle cooperative e che oggi hanno uno stipendio vero e regolare).
“C’è un fortissimo senso di appartenenza dei dipendenti, stiamo facendo un percorso che si arricchisce di sempre nuovi progetti. Per me è fondamentale il rapporto con le persone che SONO Messina Social City in senso reale, anche agli occhi di chi si rivolge a noi”.
Dall’assistenza domiciliare agli asili, dalla casa di riposo al pronto soccorso sociale, dagli scuolabus “che abbiamo riattivato dopo oltre un decennio, ma non è solo mobilità è riuscire a garantire l’accesso ai servizi a più di mille bambini che ogni giorno salgono sui mezzi per recarsi a scuola” fino ai servizi integrati per l’infanzia.
Messina Social City ha trasformato la pineta di Montepiselli da discarica a cielo aperto a spazio per 25 bambini che giocano, apprendono all’insegna dell’approccio green, ma è anche fruito dalle famiglie e da quanti vogliono trascorrere tempo libero in mezzo al verde.
“Anche su Villa Dante l’obiettivo è stato trasformare uno spazio in un luogo. Abbiamo pensato, progettato, realizzato con una grandissima partecipazione della cittadinanza. Ci sono i campi per lo sport che al momento sono gratuiti, l’arena, il centro per anziani, i giochi. La nostra logica è questa”.
I centri socio educativi sono 8 nelle zone a rischio e nelle periferie, affidati ad operatori che creano relazioni con adolescenti e bambini dai 6 ai 17 anni, fanno sport, attività “non c’è un rapporto di causalità tra il tuo vissuto e quello diventerai”.
C’è l’unità di strada notturna che interviene anche nel caso di emergenze , una sorta di pronto soccorso sociale che dà immediata risposta a chi necessita con urgenza di un posto dove dormire e le altre strutture non hanno più possibilità. Alla stazione c’è il punto di Mai più ultimi, mentre dopo la chiusura della Casa di Vincenzo, Messina Social City ha attivato Fratelli tutti “siamo passati da poter ospitare 25 persone alle attuali 60 che per di più trovano un luogo di accoglienza h24 e non più solo per la notte. C’è una zona corner ed un’equipe multidisciplinare che si occupa di costruire insieme a loro percorsi di autodeterminazione. Ci sono tantissime storie che custodiamo gelosamente e che sono molto importanti. Basti pensare che da Fratelli tutti ci sono persone di 13 nazionalità pertanto cerchiamo di operare in ottica multi culturale perché le differenze sono un valore aggiunto”.
In attesa degli indifferibili lavori a Casa Serena gli anziani sono accolti a Collereale e il Dopo di noi che ha visto e vedrà impegnati nello sport (in particolare il nuoto) e nelle attività scelte (la ristorazione) giovani diversamente abili.
C’è poi un altro capitolo che è quello dei giovani dell’Estate addosso (QUI)e dei tirocini con il progetto Qualità dell’abitare QUI(in collaborazione con Arisme). L’estate addosso è giunta alla terza edizione e consente ai giovani messinesi di poter guadagnare e apprendere per tre mesi. “In 3 anni un risultato bellissimo e aggiungo che oltre ad aver visto partecipare più di mille giovani c’è una soddisfazione in più, perché hanno aderito 80 aziende e molti di loro dopo l’estate addosso sono stati confermati nei posti di lavoro”.