Guarda la video intervista in alto
Giornalista, scrittore e non solo: Dario La Rosa, inquieto ricercatore di storie da raccontare ci presenta l’ultimo suo lavoro, in ordine di tempo, “Cous Coous Blues” che propone ai lettori con una formula inusuale.
“Piuttosto che rivolgermi ai classici editori ho scelto di provare con una start up di Milano, Bookabook, formula premiata in Europa per il loro approccio innovativo, che permette ai lettori di pre-ordinare una copia del libro“.
La principale novità sta proprio nel coinvolgimento diretto, ancor prima della pubblicazione finale, della comunità di appassionati che possono usufruire, in anteprima, di porzioni del testo e sostenere l’autore che preferiscono nella diverse fasi.
“La loro strategia è non solo nuova ma vincente e avvincente“.
Cous Cous Blues, che racchiude tre diversi racconti, ha avuto, di per sé, una genesi particolare come ci racconta La Rosa nella video intervista: “Ho iniziato a scrivere così per caso, ingannando il tempo in frangenti di inattività, con il cellulare. Solamente dopo mi sono reso conto della mole di materiale che avevo già prodotto e che si prestava alla realizzazione di un libro“.
Che sia attraverso un racconto o un opera d’arte, che firma con lo pseudonimo Pablo Dilet, Dario La Rosa mette in prima linea la sua “necessità” di condividere riflessioni e attività che sempre coinvolgono grandi e piccini.
Così è stato e continua ad essere, come racconta ai nostri microfoni, anche per “Plastic“, il progetto artistico lanciato la scorsa estate che coinvolge l’area marina protetta delle Isole Egadi, in difesa del mare dalla plastica appunto, e che continua a sensibilizzare, coinvolgendoli direttamente, soprattutto i bambini.