La letterina di Buon Natale al Sindaco Orlando non l’ha inviata il vecchio Babbo della nostra infanzia. A scrivere al primo cittadino è Zaher Darwish, responsabile del Sunia di Palermo, il sindacato nazionale degli inquilini. “In 4 anni il numero delle famiglie iscritte alle liste per l’emergenza abitativa è più che raddoppiato – scrive Darwish – abbiamo provato tante volte a dare il nostro contributo. Forse le cose sarebbero andate diversamente. Ma non è stato possibile. Abbiamo preso dolorosamente atto che l’indisponibilità al confronto e al dialogo da parte del governo della città penalizza l’amministrazione e i cittadini palermitani“.
Darwish ricorda di avere anche quest’anno cercato, come sindacato della casa, assieme agli altri soggetti impegnati sul tema dell’emergenza abitativa, di poter dare un contributo per fare emergere situazioni e condizioni ai limiti della marginalità e del sommerso. “Purtroppo – continua – spesso leggerezza, ritardo e sordità della macchina amministrativa hanno comportato perdite di diritti che ritenevamo potessero essere acquisiti. E questo e’ avvenuto sul bando per la morosità incolpevole, sulle attestazioni di riconoscimento degli ERP quali alloggi sociali, come sui contributi alloggiativi, che spesso sono rimasti nelle casse comunali, perché inadeguati a dare risposte serie e concrete“. In pratica pochi soldi e male utilizzati, secondo il sindacalista.
A quali dati si riferisce Darwish? L’ultima graduatoria sull’emergenza abitativa risale ad agosto di quest’anno e vale per il semestre che si chiude a gennaio 2017. Secondo quella rilevazione i nuclei familiari della graduatoria provvisoria – famiglie senza casa, dunque – sono poco più di 1700. Un dato enorme per una città come Palermo soprattutto se confrontato con la stima degli appartamenti vuoti in città: sotto la voce “case non occupate”, nel capoluogo siciliano il numero è pari a 41 mila immobili non occupati. In provincia, le case non vissute sono 198 mila.