Contro i dazi Usa “bisogna essere prudenti, le prove muscolari sono delle sciocchezze“. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a un evento di Forza Italia a Milano.
“Dobbiamo difendere i nostri imprenditori e i nostri prodotti e per questo valuto positivamente la scelta del commissario europeo di rinviare di due settimane la decisione di una reazione commerciale per avere una lista di prodotti che non sia controproducente”, ha aggiunto Tajani, sottolineando che “quando dico che bisogna essere prudenti non lo dico per debolezza ma perché studio i dati e fare una guerra, che significa suicidarsi, è veramente da sciocchi”.

“Siamo tutti contro la guerra dei dazi. Siamo tutti preoccupati, ma io non sono solo preoccupato, cerco di occuparmene”, ha proseguito Tajani replicando a chi gli chiedeva dell’allarme sui dazi lanciato del Capo dello Stato Sergio Mattarella. “L’altro giorno – ha spiegato – ho presentato la strategia del governo, il piano d’azione del mio ministero, per andare a occupare i mercati extra Ue con iniziative delle nostre imprese, che possono essere sia di esportazione che di internazionalizzazione”.
Quindi “avvieremo una serie di business forum. Sarò presto anche in India e Giappone, mercati interessanti su cui dovremo lavorare, insieme al Messico e insieme al mercato orientale, di Thailandia, Indonesia e Filippine, così come il mercato dell’Asia centrale. Non sottovalutiamo neanche l’importanza del mercato sudafricano”. Insomma, “stiamo lavorando intensamente perché resti raggiungibile l’obiettivo dei 700 miliardi di export entro la fine della legislatura e continuare a consentire all’Italia di essere la quarta potenza commerciale mondiale, come lo è oggi. Non siamo solo la seconda potenza industriale in Europa, siamo la quarta potenza commerciale mondiale – ha sottolineato –, grazie alla grande qualità e varietà dei prodotti che esportiamo. Sono punti di forza che spero possano consentirci di affrontare la situazione attuale”. Tajani, che ha giudicato positivamente la scelta del commissario Sefcovic di rinviare di due settimane la decisione di lanciare una reazione commerciale per avere una lista di prodotti che non sia controproducente, ha anche chiesto “che il whisky non venga incluso nella lista dei prodotti ai quali infliggere un dazio perché un dazio sul whisky rischia di provocare dazi maggiori sui vini italiani e sarebbe una sciocchezza imporlo al whisky perché importiamo poco whisky ed esportiamo molti vini”.