Questione di feeling, cantavano Riccardo Cocciante e Mina. Non è la prima volta che Cateno De Luca manda messaggi all’attuale assessore al Bilancio Marco Falcone, al quale riserva ben altri toni rispetto al resto della giunta, presidente Schifani in testa.
CATENO CHIAMA FALCONE
Così in Assemblea, il leader di Sud chiama Nord lo ha detto chiaramente: l’azzurro Falcone sarà Highlander, l’unico sopravvissuto della giunta Schifani nella giunta regionale De Luca. Anzi a voler essere precisi sarà l’unico del centrodestra, giacchè Cateno il futuro governo lo vuol fare con forze alternative, e infatti da un po’ lancia messaggi a M5S, Pd (QUI) e a Calenda (QUI). Finora Calenda è rimasto zitto, il M5S ha scelto la via dei selfie con De Luca e il Pd di Messina ha alzato le barricate (QUI)
MARCO CI SA FARE
“Falcone sarà l’unico sopravvissuto del governo Schifani con la prossima Presidenza della regione siciliana targata Cateno De Luca con le forze politiche alternative a questo centrodestra.Falcone sarà infatti il nostro prossimo ragioniere generale perché con il pallottoliere ed il bilancino ha dimostrato di saperci fare”.
In realtà con queste dichiarazioni De Luca vuol provare a mettere “zizzania” in casa Schifani, dal momento che il “veleno” come si suol dire, è nella coda dell’endorsement.
L’ASSESSORE-RAGIONIERE
“Il suo attuale ruolo di ragioniere generale- prosegue De Luca- è la conseguenza della scellerata decisione di Renato Schifani di avocare a sé la delega alla programmazione ed ai fondi extra regionali che garantiscono quel tocco di strategicità alla parte meramente contabile del bilancio di cui si occupa eccellentemente il “ragioniere Marco Falcone. Mi auguro che il Presidente Schifani riveda immediatamente questa assurda posizione e restituisca a Marco Falcone la delega alla programmazione ed ai fondi extra regionali onde evitare che il buon Falcone da “buon ragioniere generale di fatto” si trasformi nel ragioniere Fantozzi”.
I deluchiani hanno votato sì alla variazione di bilancio e del resto difficile fare altrimenti visto che in ballo ci sono 300 milioni di euro distribuiti in tutta la Sicilia. Per De Luca sono risorse che profumano di peccato, una specie di trappola ordita dal governo nazionale per “riprendersi” quel miliardo di euro del Fondo Sviluppo e Coesione che ancora la Sicilia non è stato in grado spendere.
L’AFFONDO
De Luca quindi alterna al miele per Falcone l’amaro per Schifani e per il suo nemico di sempre, sin da quando era sindaco di Messina e litigavano per fondi e progetti, ovvero “Armao ribattezzato Meravigliao”. Nel fingere di fare un complimento a Falcone De Luca affonda il colpo sul tandem Schifani-Armao: “Quei soldi non sono stati ancora spesi per l’incapacità di Renato Schifani nel coniugare il suo ruolo con una visione strategica delle politiche di bilancio derivante dalla delega alla programmazione ed ai fondi extra regionali. Il buon Schifani ci ha tentato ma ormai è evidente che non c’è riuscito nonostante si sia avvalso dell’assessore ombra Gaetano Armao.”