Inizierà ufficialmente domani (mercoledì) l’era di Cateno De Luca sindaco Taormina. Il nuovo primo cittadino della Perla dello Ionio sarà proclamato nel primo pomeriggio e poi si insedierà alla guida di Palazzo dei Giurati. Taormina volta pagina e lo fa con un successo plebiscitario che ha visto De Luca infliggere un distacco abissale al suo rivale, l’ormai ex sindaco Mario Bolognari, che si è fermato a 1555 voti.
De Luca ha superato, invece, le 4 mila preferenze e ha ottenuto così un doppio record. Da una parte è arrivato il risultato più largo di sempre ottenuto da un candidato sindaco nella storia recente delle elezioni Amministrative ed allo stesso tempo De Luca entra nella storia anche per aver conquistato la sua quarta fascia tricolore in altrettanti Comuni. Dopo Fiumedinisi, Santa Teresa di Riva e Messina è la volta di Taormina. “Non mi candiderò più in nessun altro Comune, è la mia ultima fascia, poi mi ricandiderò alla presidenza della Regione Siciliana“, ha già fatto sapere De Luca.
“Ho chiesto al Santo Patrono della Città, San Pancrazio – spiega De Luca – che mi dia la forza di fare quel lavoro che i taorminesi si aspettano da me e di avere quel coraggio di fare scelte che avranno conseguenze forti. E’ chiaro che partiremo proprio dalla questione del dissesto. Ho già detto che si poteva e si doveva evitare il dissesto, come io l’ho fatto quando nel 2018 sono stato eletto sindaco a Messina. A Taormina è stato dichiarato il dissesto con un quadro finanziario che stando al mio predecessore era di 83 milioni circa di debiti, ma a Messina io non l’ho dichiarato nonostante i debiti fossero 550 milioni. Comunque ora bisogna guardare avanti e per questo intendo fare delle scelte improntate a risanare sotto il profilo economicamente il Comune. Parlerò, ovviamente, con la Commissione Liquidatoria che sta facendo un lavoro importante“.
De Luca ha anche indicato i tempi in cui intende portare Taormina fuori dal dissesto: “Non intendo fare il passacarte, non sono stato eletto per fare questo. Ho intenzione di rimettere in sesto Taormina in un anno al massimo. Faremo quelle scelte che non sono state fatte in passato, cercando di capire come mai le entrate effettive sono il 70% in meno rispetto a quelli che dovrebbero essere i numeri effettivi“.