I primi screzi, poi risolti, tra i due big del centrodestra, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, emersi in occasione delle votazioni per la presidenza del Senato, ha generato qualche malumore anche in Sicilia. Infatti, i nervi tesi tra FdI e FI hanno fatto storcere il naso a Gianfranco Miccichè. Tanto è vero che il coordinatore del partito azzurro sull’Isola ha convocato ieri una riunione all’Ars con i deputati. Un dialogo che si è svolto con toni pacati. Almeno, così dicono.
Roberto Di Mauro, esponente di Mpa e rieletto all’Ars, ha detto la sua. “Ciò che accade a Roma non può essere scaricato sulla Sicilia. Poi Berlusconi ha dato il suo assenso ad una serie di nomi come ministri, e anche su questo mi pare abbiano trovato pure l’intesa. Le dichiarazioni che ha fatto Miccichè in questi giorni sono state fatte, ovviamente, in un certo contesto che oggi è cambiato, credo che il centrodestra abbia ritrovato l’unità”.
Il neo presidente della Regione, Renato Schifani ha spiegato che dalla settimana prossima comincerà a scegliere i criteri per la composizione del nuovo governo. L’idea rimane quella di formare una squadra di assessori-deputati, ma nel caso in cui il governatore non trovasse le competenze necessarie, per alcuni rami dell’amministrazione pubblica, nell’alveo degli eletti a Sala d’Ercole, allora le porte della Giunta potrebbero aprirsi anche agli “esterni”.
“In Sicilia siamo ancora all’alba, mi sembra di essere sul fantacalcio. Poi le cose si decidono in un vertice politico in cui sono presenti anche gli altri partiti perché una delega, piuttosto che un’altra, non è un fatto privato. Per carità i gruppi fanno le proprie indicazioni però è chiaro che le cose debbano essere anche condivise dagli altri. Poi per un fatto tecnico nessuno può insediarsi”.
“La mia sensazione – spiega Di Mauro – è che l’Assessorato al Bilancio, bisognerebbe irrobustirlo con qualcuno che abbia non solo la consistenza politica, ma anche una pragmaticità e relazione con Roma, che abbia un quadro chiaro della situazione finanziaria attuale. C’è da risolvere il contenzioso con Roma in ordine ai 600 milioni della sanità, quest’anno vorrebbero darci solo 407 mln. In aggiunta dovrebbero darci soldi arretrati, del 2007. C’è anche la possibilità di risanare il bilancio, quindi abbiamo un bel lavoro da fare. Ci affidiamo alla saggezza del presidente della Regione, che saprà scegliere il meglio in termini di qualità tra i parlamentari e se ne abbiamo bene, se poi sceglierà all’esterno, non mi meraviglia”.
“Per essere chiari, noi non abbiamo ancora avuto un incontro con il presidente Schifani”, e sui ruoli apicali di Palazzo dei Normanni “La richiesta di Fratelli d’Italia di avere la presidenza dell’Ars è legittima”.