Che fine ha fatto il completamento dello schema idrico di Blufi?
Sono passati quasi due anni dalla pubblicazione del bando per la messa in funzione della diga. Per restituire fisionomia, forma e funzione alla struttura che appare un vero e proprio relitto di cemento armato, serve l’operatività. La gara, bandita dall’Assessorato Energia e Servizi di pubblica utilità e chiusa a novembre del 2021, prevedeva un appalto da oltre 3,5 milioni di euro per il la realizzazione dell’opera, la quale accoglierebbe l’acqua dell’Imera meridionale. Risorse e attività rimaste sulla carta tenendo in stallo i lavori pratici.
L’invaso, ubicato nel territorio delle Madonie, è una delle tante incompiute della Sicilia, i cui lavori sono rimasti bloccati per molti anni, a causa anche della necessità di individuare i siti per il conferimento dai terreni di scavo. I primissimi interventi risalgono infatti al 1990. Una situazione che va aggiornata, in quanto sono mutate – da allora ad oggi – alcune condizioni come il fabbisogno idrico, le cave di approvvigionamento, le variazioni dei volumi dovuti al cambiamento climatico.
Gli uffici tecnici di Viale Campania chiariscono che il bando della progettazione è lo stesso di due anni fa e che non ci sono state ulteriori movimentazioni economiche rispetto a quelle già stabilite dal bando. Gli stessi, però, tengono ad evidenziare alcuni elementi. Per quanto riguarda il finanziamento dell’opera, è chiaro che prima si attende l’approvazione del progetto di esecuzione che stabilisca la quantificazione delle somme per il completamento della diga di Blufi. Ovviamente, in questa fase, è stato finanziato soltanto il progetto, per il completamento serviranno probabilmente ulteriori fondi. Poi, va detto che tutte le opere accessorie esistono. A oggi sono state realizzati tutti i manufatti in cemento armato, case di guardia, sfioratori, camere di dissipazione, scarico di fondo. Dunque mancherebbe solo il “corpo diga”. La certezza delle somme finanziarie da mettere in campo verrà fuori da tutte le indagini attualmente in itinere, e cioè gli aspetti idraulici, geologici e geotecnici, e idrogeologici. Insomma, progettare e realizzare una diga non sono azioni immediate.
La tempistica? Il progetto dovrebbe essere pronto tra la fine del 2023 e la fine del 2024 e poi passare al vaglio di tutti gli enti competenti per l’approvazione. La diga Blufi- spiegano i tecnici – ha un ruolo centrale per la distribuzione della risorsa idrica, se pensiamo a tutto l’approvvigionamento idropotabile della Sicilia centro meridionale. La realizzazione è oggi vitale per far funzionare le Province che più delle altre soffrono della grave carenze di acqua e quindi della siccità: le Province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Parliamo di mezza Isola.
L’acqua è un bene prezioso che serve a tutti, soprattutto in un momento di sicurezza idrica e di attenzione alle risorse idriche esistenti e che si possono utilizzare. Si auspica il miglioramento energetico da un lato, e quello idropotabile dall’altro. Un ulteriore aggiornamento sarà disponibile in un futuro, si spera, non troppo lontano.