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le dichiarazioni

Miccichè scettico su Cuffaro: “Politica peggio dell’eroina. Indennità? Me ne f**to! Ipocriti tutti”

martedì 21 Febbraio 2023
Gianfranco Miccichè
Gianfranco Miccichè

Parlando di politica, il commissario di FI in Sicilia Gianfranco Miccichè dice la sua sulla possibilità per Totò Cuffaro di tornare in pista, qualora in futuro pensasse di ricandidarsi, anche se il coordinatore regionale della DC nega l’ipotetica candidatura. “Sono tornati alla ribalta personaggi della prima repubblica, è un governo che di fatto è gestito da Cardinale, Cuffaro e meno degli altri appare Lombardo. Non capisco perché Totò dovrebbe essere tenuto fuori dalla possibilità di candidarsi. Ha scontato la sua pena, lui ha detto che torna a fare il suo mestiere. Tuttavia- sottolinea Miccichè – la politica è peggio dell’eroina e dell’amore – in negativo – è difficile farne a meno. Se è riuscito a disintossicarsi…Faccio a fatica a pensare che sia vero. In ogni caso, non ci sarebbe nulla di strano vederlo candidato, ma secondo me meglio di no, ma sarebbe meglio per lui, sarebbe massacrato. Lo dico per lui”.

Sugli 890 euro, che incrementano gli stipendi dei deputati dell’Ars, Miccichè non le manda a dire. “Non mi interessano gli 800 euro, ma una cosa voglio dirla. Viviamo il festival dell’ipocrisia e la cosa che mi fa vomitare di più è che lo sapevano tutti i deputati, quando abbiamo votato il bilancio che conteneva già questa norma, ne avevamo discusso il giorno prima e il giorno dopo prima di entrare in aula, lo posso garantire. Il presidente Schifani parlò di vergogna il giorno prima, quella dichiarazione fu l’evidenza straordinaria che era impossibile non esserne al corrente. Da questa cosa ho capito chi è serio e chi è falso. Lo stesso Di Paola. Dopo di che, è accaduto che La Meloni ha chiamato i suoi – non so se La Russa o Donzelli – ed è partita la fiera della falsità e della bugia mai vista in vita mia. Poi c’era chi non si voleva fare fregare da FdI e qualcuno ha cominciato a presentare emendamenti. L’assurdità è Cateno De Luca che fa un emendamento perché venga cassata questa cosa e poi non lo vota. Una norma che non abbiamo discusso era nel bilancio e noi abbiamo approvato il bilancio. È un automatismo. Altra assurdità, vedo Cateno Se Luca che presenta un emendamento perché venga cassata questa cosa e poi non lo vota. È impossibile raccontare quello che è successo, neanche un regista potrebbe realizzare un film sull’accaduto”.

Il presidente dell’Ars, che dovrebbe tutelare l’assemblea, è stato il primo a creare il problema. Ma non è un fatto di cui devo occuparmi io. Però da presidente dell’assemblea, ogni anno – per cinque anni- abbiamo fatto la rivalutazione ISTAT. Oggi è maggiore per via dell’inflazione, così sarà per tutti gli impiegati che hanno un contratto che prevede l’adeguamento Istat, una norma che esiste da 40 anni, non c’è stato nessun aumento, tocca a tutti i dipendenti”, spiega Miccichè.

Sulla sanità dice: “Ci sono situazioni di grandissimo deficit, che nella passata legislatura abbiamo più volte denunciato, ma l’assessore al bilancio arrivava con carte da cui non si capiva mai niente, non si sapeva quale fosse la verità, non ne sapeva parlare, l’assessore alla sanità non chiariva. Oggi arriva una persona che non è politica come la Volo… è chiaro che ci sono dei problemi”.

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