“La Legge di Stabilità regionale e il bilancio sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale il 26 febbraio scorso e approvati il 15 febbraio. Non tre mesi fa come sostiene con evidente enfasi polemica il capogruppo del Pd”. Così il vicepresidente della Regione siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao, replicando a Giuseppe Lupo.
“In merito si è aperto un serrato confronto con il Mef sulle forme di ripianamento del disavanzo di 2,1 miliardi di euro ereditato dalla precedente legislatura e accertato dalla Corte dei conti nel luglio scorso – ha spiegato Armao -. Il negoziato si è concentrato sulla parte dell’enorme disavanzo che non ha potuto essere sottoposta alla ‘spalmatura’ trentennale che il Governo Musumeci ha conquistato nell’accordo sottoscritto col Mef a dicembre. Va precisato che, senza quell’intesa, la Regione sarebbe già in dissesto a causa del grave disavanzo al dicembre 2017, con drammatici effetti per l’economia siciliana. E nel 2018 il ripianamento è già pesato sul bilancio per 164 milioni di euro”.
“Per quanto riguarda il ripianamento della quota che grava sul 2019 per 191 milioni di euro, un analogo importo dovrebbe gravare sul 2020, erodendo risorse essenziali agli equilibri di bilancio – ha aggiunto il vicepresidente -. Il Governo regionale ha prospettato una serie di alternative per attenuare l’impatto finanziario di questo ripianamento del disavanzo ereditato e tra queste ha, altresì, approvato lo schema di norme di attuazione in materia, che già domani sarà all’esame della commissione paritetica”, ha annunciato Armao che ha ricordato come “sulla questione del ripianamento del disavanzo è giunta altresì la sentenza della Corte costituzionale n. 18 del 2019 che, pur applicandosi agli enti locali e ad altra fattispecie normativa, ha imposto alcuni approfondimenti di ordine giuridico”.
L’assessore ha sottolineato anche che “al negoziato è correlata la grave questione del disagio finanziario delle Province siciliane (Liberi consorzi e Città metropolitane) sottoposte – come già dallo scorso anno denunciato dal Governo Musumeci – ad un insopportabile prelievo forzoso che le sta conducendo al dissesto”.
“La Regione – ha ricordato Armao – proprio in virtù dell’approvazione del bilancio dopo un solo mese di esercizio provvisorio, ha potuto già erogare e in unica soluzione 102 milioni di euro in favore degli enti intermedi. Intervento che, è bene ricordarlo, è privo di precedenti”.
“Ma non basta per salvare le Province – ha precisato il vicepresidente -. Occorre che lo Stato faccia subito la sua parte che, come precisato dalla Corte dei conti, impone un intervento di almeno ulteriori 100 milioni di euro per l’anno in corso e di misure permanenti che rimuovano l’assurda discriminazione alla quale tali enti sono sottoposti. In merito, lunedì prossimo, nel corso della riunione finale convocata al ministero dell’Economia, sarà assunta la formale e definitiva presa di posizione sia sulle misure immediate che su quelle a regime che dovranno riguardare la finanza pubblica in Sicilia”, ha concluso.