Nessuna sorpresa è emersa dalla delibera della Corte dei Conti (sezione della Regione Siciliana) in merito alla lunga vicenda del dissesto del Comune di Messina. Tutto rinviato alla rimodulazione del Piano pluriennale di riequilibrio così come previsto dalla legge n°234 del 30 dicembre 2021 che apre una “finestra” per i Comuni a rischio dissesto.
La norma consente infatti a Comuni alle prese con i Piani di riequilibrio approvati prima dello scoppio della pandemia di rimodularli alla luce delle evidenti conseguenze sulla situazione degli enti. Ed è a questa legge del governo Draghi che l’amministrazione De Luca ha fatto riferimento nel corso dell’audizione on line dell’8 febbraio. La giunta ha anche trasmesso regolarmente l’1 febbraio le controdeduzioni a quanto la Corte dei Conti aveva sollevato (una serie di criticità che hanno messo a forte rischio il via libera del Piano).
I magistrati contabili, come previsto, hanno comunque considerato valido il ricorso alla normativa che adesso consente la possibilità di presentare entro 120 giorni una proposta di rimodulazione del Piano di riequilibrio.
Il Piano non dovrà passare più dalla commissione ministeriale ma essere trasmesso direttamente alla Corte dei Conti siciliana.
I magistrati invitano quindi l’ente a trasmettere, “a corredo del piano rimodulato, ovvero, ove non fosse perfezionato il relativo iter, alla scadenza infruttuosa del termine di legge, una relazione in cui illustrare i dati relativi agli esercizi finanziari 2020 (la cui rendicontazione, nel frattempo, è stata definitivamente approvata con la delibera consiliare n. 2 del 5 gennaio 2022) e 2021 (anche sulla base, eventualmente, delle informazioni di preconsuntivo), e della programmazione triennale 2022-2024″.
La Corte dei Conti quindi ha preso atto della volontà del Comune di Messina di esercitare la facoltà di rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale e rinvia ogni determinazione ad una successiva adunanza. La data della nuova riunione dipenderà dai tempi di trasmissione della modifica al precedente Pluriennale. La giunta De Luca, prima delle dimissioni, ha già predisposto le modifiche da apportare con un dimezzamento della massa debitoria.
La palla nel frattempo è passata al Consiglio Comunale che dovrà esaminare e votare il Piano rimodulato e al Commissario (che al momento non è stato ancora nominato).