La procura di Palermo ha disposto l’autopsia sul corpo di Antonino Arculeo, il 72enne di Partinico scomparso nei giorni scorsi e ritrovato venerdì sera senza vita nelle campagne tra Castellammare del Golfo e Calatafimi, nel Trapanese.

L’autopsia ha accertato la presenza di diverse ferite di arma da taglio e alcuni morsi di animali sul cadavere. L’uomo sarebbe stato anche bruciato.
La squadra mobile di Palermo, che indagava sulla scomparsa, ha fermato due partinicesi di 30 e 50 anni accusati di omicidio e occultamento di cadavere.
Domenica scorsa Arculeo si è allontanato dalla sua abitazione e tre giorni dopo i familiari ne hanno denunciato la scomparsa. Dopo la denuncia sono partite le ricerche del 74enne. Il corpo è stato trovato in una zona isolata, nei pressi dell’alveo delle acque termali.
Gli investigatori ipotizzano che dietro il delitto possa esserci un giro di prestiti usurai.
AGGIORNAMENTI
ORE 18:45 – Uno dei due fermati confessa
Si chiamano Dario Milana, 47 anni, e Gioacchino Leto, 35 anni, i due uomini fermati con l’accusa di concorso in omicidio e distruzione di cadavere. Sarebbero gli autori dell’assassinio di Antonino Arculeo, 74 anni di Partinico, scomparso da casa il 7 maggio scorso e trovato morto vicino Alcamo (Tp), in località Acque Calde, venerdì. Ai due indagati, fermati dalla Squadra mobile di Palermo, la polizia è arrivata dopo la denuncia dei figli della vittima che hanno segnalato l’allontanamento del padre e raccontato che l’auto di Arculeo, la sera della scomparsa, era stata coinvolta in un grave incidente ad Alcamo e che uno dei due uomini che erano in macchina era scappato via.
Dalle indagini è emerso che a bordo c’erano Leto, che aveva fatto perdere le sue tracce, e Milana che, invece, era andato in ospedale per rendersi irreperibile poche ore dopo. Leto, convocato alla polizia, ha tentato la fuga, ma gli investigatori, che ne seguivano gli spostamenti, hanno scoperto che si trovava a Lamezia Terme. Il giorno successivo l’uomo si è presentato in commissariato a Partinico e ha guidato gli agenti sul luogo del ritrovamento del corpo di Arculeo.
Davanti alla polizia ha poi ammesso di aver preso parte all’omicidio insieme a Milana, sostenendo che sarebbe stato il complice a uccidere la vittima a coltellate e che poi ne avrebbe bruciato il corpo e si sarebbe disfatto dell’arma: un coltello da cucina. Comparso davanti al pm Leto, però, si è rifiutato di rispondere. Milana, che pure aveva cercato di rendersi irreperibile, invece, in sede di interrogatorio, ha negato di aver avuto un ruolo nell’omicidi,o sostenendo di non conoscere Arculeo.
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire il movente dell’assassinio