Il Cru dichiara improcedibile la variante al Prg per l’elipista di Taormina e il pronunciamento del Consiglio regionale dell’Urbanistica segna, di riflesso, una implicita rivincita della Soprintendenza di Messina, che sinora aveva contestato l’opera di contrada Bongiovanni, ritenendola non idonea “in termini paesaggistici ed ambientali” e che nei mesi recenti si è opposta alla trasformazione da provvisoria e permanente della struttura realizzata in occasione del G7. Alla seduta del Cru a Palermo era presente il soprintendente di Messina, l’architetto Orazio Micali che sulla questione aveva dovuto incassare sinora una serie di stop alla linea operativa delle Belle Arti.
La Soprintendenza aveva decretato la “messa in pristino” dell’area, sollecitando i relativi adempimenti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Comune di Taormina ma tale ordinanza era stata revocata dalla dirigenza generale dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali. Successivamente anche il Tar di Catania, a sua volta, aveva accolto un ricorso di Palazzo Chigi sulla base di quello stesso provvedimento con cui la Regione aveva bloccato gli effetti dell’ordinanza della Soprintendenza.
“Noi facciamo il nostro lavoro – spiega l’arch. Micali – e l’Ufficio da me diretto ha operato con correttezza e trasparenza. Certamente la decisione del Cru è un fatto importante. Il procedimento aveva necessità di un’istruttoria e la Soprintendenza di Messina ha seguito la vicenda con attenzione, senza mai perdere di vista la necessaria obiettività nell’esame degli atti. Ma soprattutto questo ufficio ha agito senza mai avere alcuna posizione pregiudiziale in alcun senso e in nessuna direzione, e ciò vale per l’elipista di Taormina come per tutte le altre pratiche che vengono ogni giorno sottoposte al nostro esame”. “Quello che abbiamo voluto posto in essere – aggiunge Micali – è un’azione che, in termini corretti, è stata improntata ad una costante e continua azione di tutela del patrimonio archeologico. In questo caso c’è da difendere il Teatro Antico che è la principale ragione ed un punto di riferimento per tutta la comunità taorminese e siciliana e che è un bene di eccezionale pregio in ambito nazionale. Il Teatro Antico è patrimonio dell’umanità, noi abbiamo semplicemente fatto il nostro dovere”. Ora, dunque, è arrivato il parere del Cru, che ha anticipato di pochi giorni il silenzio-assenso, che sarebbe scattato il 20 dicembre. Il Consiglio dell’Urbanistica, oltre alla improcedibilità della variante richiesta dal Comune (priva di Vas), ha disposto che il Comune dovrà adottare una delibera nella quale venga escluso utilizzo dell’opera per usi commerciali e turistici ed invece lo autorizzerà solo per motivazioni di pubblica utilità e cioè come elisoccorso o per attività di protezione civile con un gestore pubblico.