Il dado è (quasi) tratto, complici le immagini dei trattori a Bruxelles con gli agricoltori di mezza Europa in protesta. La parola d’ordine per Cateno De Luca “non è farsi trovare pronti ma anticipare gli eventi”.
VERSO LE EUROPEE
Ecco perché se la missione finale è la Regione Siciliana nel mezzo non può permettersi di saltare una casella, quella delle Europee, soprattutto se dovessero essere accorpate alle elezioni per le ex Province. De Luca prosegue il suo tour in Italia, un po’ per presentare il libro e un po’ di più per tessere alleanze con movimenti civici. Nell’intensificarsi delle tappe ha pure sbagliato treno e invece che a Villa San Giovanni è finito a Firenze (con il rischio d’incontrare l’odiato Renzi) ma non s’è perso d’animo e ha gettato semi del verbo autonomista anche in terra toscana. Insomma, archiviata l’ipotesi di un posto in lista Pd (QUI) o M5S o di accordi con Calenda è pronto a ballare da solo (QUI). O al più con movimenti territoriali di altre regioni o espressioni del civismo. Ci sono ancora aspetti da limare ma in fondo ha già deciso e nell’annunciare che le decisioni saranno rese note il 2 marzo spoilera la conclusione.
TRAVERSATA NEL DESERTO
“Siamo abituati alle traversate nel deserto. Non ci spaventano- dichiara De Luca- Ci sono due categorie di persone: i poltronisti, che vogliono il risultato immediato e i sognatori come me”. Nel manuale del perfetto attraversatore del deserto di Cateno le regole base sono due: rinunciare alla mela del peccato (quindi alleanze peccaminose) e gettare il cuore oltre l’ostacolo.
ANTICIPARE GLI EVENTI
“La scadenza naturale per le regionali è il 2027 ma noi dobbiamo non solo farci trovare pronti quanto anticipare gli eventi, quindi dobbiamo attuare la strategia sin dal 2025- spiega De Luca– Per farlo dobbiamo essere coerenti alle Europee. Abbiamo due elementi, la matrice civica e l’impronta meridionalista e siamo in grado di valorizzarli alle Europee. Il dibattito è se far prevalere la linea del risultato immediato, cercando un posto in lista o gettare il cuore oltre l’ostacolo senza porci il problema dello sbarramento”.
De Luca consulterà gli iscritti ma ricorda che se lui avesse seguito la logica del poltronista non sarebbe arrivato dov’è adesso. “Le rivoluzioni le fanno i sognatori, ci avete appoggiato nel segreto delle urne adesso uscite allo scoperto, metteteci la faccia vi chiediamo di uscire dalla carboneria”.
CATENO SUL TRATTORE
In scena nel frattempo hanno fatto irruzione gli agricoltori di mezza Europa che protestano dalla Spagna alla Francia, dal Portogallo all’Italia e si sono fermati a Bruxelles per far sentire il coro di contestazioni. Cateno già in passato ha avuto contatti con gli agricoltori e con i movimenti che rappresentano la base delle proteste. Vedere quei trattori puntare dritto all’Europa a pochi mesi dalle elezioni è per il leader di Sud chiama Nord un’indicazione. E infatti annuncia: “sono sempre stato con voi e ci sarò anche adesso. Domenica sarò alle 8 alla protesta a Falcone ma voglio salire sul trattore con voi e partecipare alla manifestazione. Le multinazionali dell’avvelenamento del cibo hanno messo in ginocchio la nostra agricoltura”. Cateno ha sempre parlato della sua famiglia, dei genitori contadini, del suo lavoro nei campi e ben conosce cosa significhi oggi fare i conti in un mondo globale nel quale nei nostri supermercati arrivano le arance da altri Paesi e quelle siciliane vanno al macero.
“Alle 8 sono lì, ma fatemi salire sul trattore”. (direzione Bruxelles….)