Ancora nessuna luce all’orizzonte per i 1.800 ex sportellisti che da anni attendono di ritornare al lavoro, nonostante le promesse e le rassicurazioni ricevute. Di loro si parla da tempo, dentro e fuori i palazzi, ma ancora nessuna soluzione concreta è stata prospettata per questa categoria di lavoratori. Di certo c’è una norma, approvata dall’Assemblea regionale siciliana in occasione della finanziaria di aprile, che prevede la loro ricollocazione nella rete dei Centri per l’impiego con l’obiettivo di potenziarli. Quest’ultimi, infatti, necessitano di personale per erogare i propri servizi e per attuare le politiche attive del lavoro.
Il fabbisogno, quindi, non manca. Eppure la loro situazione non è cambiata di una virgola. Motivo che ha spinto la Federazione Nazionale Scuola e Formazione del SI.NA.L.P a diffidare la Regione Siciliana ad adempiere a quanto previsto dalla legge. In particolare il segretario, Gaetano Giordano, ha chiesto all’Amministrazione “di conoscere, con cortese urgenza, il piano predisposto dal Governo per il reimpiego immediato degli Esperti in Politiche Attive del Lavoro, visto che il termine di attuazione previsto dalla norma (180 giorni dall’entrata in vigore della legge) scadrà tra qualche mese e che a tutt’oggi il competente assessore regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, Mariella Ippolito, rimane nel più totale immobilismo“.
Sulla vertenza è intervenuta qualche giorno fa anche l’Ugl con il segretario regionale Giuseppe Messina. “I Centri per l’Impiego della Sicilia vanno potenziati per rispondere alle nuove scommesse del mercato del lavoro e per attivare tutti gli strumenti di politica attiva del lavoro”. Messina, inoltre, ha detto basta alle contrapposizioni tra gli ex sportellisti e i dipendenti di fascia A e B della Regione Siciliana, in forza presso i Centri per l’impiego, che da tempo chiedono l’avanzamento di carriera in virtù delle mansioni di categoria superiore già attualmente svolte.
Nel frattempo si attende la convocazione del primo incontro del tavolo di confronto a Roma, più volte annunciato e promesso, prima e dopo la pausa estiva di agosto, dal ministero dello Sviluppo economico.