“Mentre qui a Bruxelles ci barcameniamo fra vincoli di bilancio e burocrazia, senza prendere decisioni politiche, il mondo corre a mille all’ora. Presidente Domanski, il modello economico dell’UE sta avendo il fiato corto, lo ha confermato fino a ieri Mario Draghi. Ora anche il pilastro dell’export verrà forse messo in discussione dal nuovo quadro geopolitico e dalle scelte degli Stati Uniti. Non ritiene che sia ormai urgente rendere permanente, strutturale, l’emissione di bond europei. Noi di Forza Italia lo diciamo da sempre, con le proposte di Silvio Berlusconi e Antonio Tajani. Diversamente, come credete che l’UE possa finanziare gli enormi investimenti necessari per la crescita, l’industria, la difesa comune?”.
Lo ha affermato l’eurodeputato di Forza Italia Marco Falcone a Bruxelles, nel corso del dibattito in Commissione ECON con il ministro delle Finanze della Polonia Andrzej Domański, presidente di turno dell’ECOFIN. Il vice capo della delegazione italiana nel Gruppo PPE ha rilanciato il piano per il debito comune UE come risposta alla crisi geopolitica che sta investendo l’UE.
Falcone ha anche fatto riferimento al tema dei costi elevati di approvvigionamento del gas: “La presidenza polacca si impegna a rispondere a sfide essenziali come il mercato unico e il rafforzamento della competitività. In questo senso – ha ricordato l’eurodeputato azzurro – è fondamentale mettere il prezzo del gas al riparo dalla speculazione. Non crede, presidente Domanski, che sia finalmente indispensabile avviare la stipula di contratti UE a lungo termine per le forniture di gas agli Stati Membri, pensando anche allo stoccaggio unico delle riserve, come già fatto per i vaccini Covid?”, questa la proposta di Falcone.