“Il drammatico fallimento della più antica agenzia di viaggi del mondo, la britannica Thomas Cook, apre scenari molto gravi per le ricadute sul turismo siciliano“. Lo dice Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia.
“Molti alberghi, nell’Isola, vantano infatti crediti di centinaia di migliaia di euro nei confronti del tour operator che ha chiuso i battenti dopo quasi 200 anni di servizio. D’altra parte, mentre i governi di tutto il mondo si preoccupano – giustamente – di trovare una soluzione per i tantissimi turisti che si trovano bloccati a grande distanza da casa senza riuscire a tornare, a causa di un vuoto normativo nella direttiva europea sui pacchetti di viaggio, nulla viene fatto per le tante imprese alberghiere che rischiano gravissime conseguenze in seguito ai mancati pagamenti“.
“È nostro dovere quindi chiedere a gran voce al Governo italiano una forte presa di posizione per garantire le tante imprese siciliane – afferma – che hanno erogato servizi di qualità ai turisti e che ora si trovano in una situazione di estrema incertezza sui futuri pagamenti”.
“In attesa di sviluppi che speriamo siano positivi, ci permettiamo di suggerire ai nostri associati di informare i turisti in arrivo – con prenotazioni Thomas Cook – che dovranno comunque saldare il conto in albergo per poi rivelarsi con le autorità inglesi“.