E’ stato rinviato a giudizio, dal Gup Omar Modica, il titolare di uno dei più importanti laboratori d’analisi a Palermo: Nicola Locorotondo. La Procura gli contesta il falso in bilancio. Il commercialista Giovanni Savalle, invece, risponde di falso del privato in atto pubblico. Il processo comincerà il 7 febbraio davanti alla terza sezione del Tribunale di Palermo.
La vicenda nasce da una segnalazione delle Agenzie delle Entrate che riscontrò alcune anomalie nelle dichiarazioni dei redditi di tre società di cui l’indagato era amministratore. I bilanci vennero passati al setaccio dal Nucleo di polizia tributaria che scoprì una serie di falsi nelle documentazioni prodotte dal 2009 al 2013. In tutto sarebbero stati iscritti nell’attivo, in cinque anni, circa 15 milioni di euro fatti passare per crediti: in realtà – secondo gli inquirenti – le somme erano inesistenti o già integralmente riscosse. I falsi, secondo l’accusa, sarebbero stati finalizzati a simulare un patrimonio sociale diverso da quello reale. Le somme sarebbero servite per la creazione di fondi occulti: i soldi iscritti in bilancio falsamente, cioè sarebbero stati usati dall’indagato a fini personali. A Locorotondo e al commercialista si contesta il falso in quanto la relazione di stima del patrimonio sociale venne fatta da Savalle con giuramento davanti al notaio.