“Con l’Ordine degli Architetti stiamo lottando affinchè possa ripartire a Messina il motore economico dell’edilizia“. Lo ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia di Messina, Pino Falzea.
“Teniamo molto – spiega Falzea – a proteggere il nostro territorio da ulteriori aggressioni, ma non possiamo permettere che la burocrazia interpreti in maniera errata le norme vigenti, finendo con il bloccare la riqualificazione urbana di una città che si sta lentamente spegnendo. La ZPS investe 3mila ettari di città costruita, li si deve fare in modo che tutto ciò che porta bellezza e architettura si possa realizzare senza nessun intoppo o rallentamento“.
“È L’Ordine degli Architetti PPC di Messina che si e’ intestato questa battaglia e ha coinvolto gli altri. Il Piano Paesaggistico, anche qui per una interpretazione errata della norma, limita fortemente le azioni di riqualificazione urbana che si potrebbero attivare con la demolizione di edifici brutti, spesso baraccati, e la ricostruzione di nuove architetture contemporanee e energeticamente efficienti. E’ l’Ordine degli Architetti che ha predisposto e consegnato alla Regione una modifica del Decreto Semplificazioni per superare il blocco alla bellezza e all’efficienza energetica imposto dalla burocrazia. Dal 2012 una grande parte della Città di Messina è bloccata, sbarrata alla riqualificazione, confinata al degrado, le aree Zir E Zis: È l’Ordine degli Architetti che ha predisposto e consegnato alla Regione una modifica di una scriteriata legge che permetterà, se approvata, di rilanciare le attività produttive di questa zona e di riqualificarla e restituirla ai cittadini“.
“È ancora l’Ordine degli Architetti – continua Falzea – che si batte, sin dal 2012, per la riapertura con eliminazione dei cancelli degli spazi dell’ex Fiera di Messina (ricordate Archinotte nel 2013), che si spende per eliminare le barriere che delimitano l’accesso al porto di Messina per i cittadini che potrebbero vantarsi di un lungomare straordinario. È sempre l’Ordine degli Architetti che preme costantemente, insieme ad altri enti e soggetti interessati al cambiamento, affinché si programmi un piano nazionale delle infrastrutture per superare lo stallo del mezzogiorno d’Italia e rilanciare l’economia dell’intero paese. È l’Ordine degli Architetti che ha elaborato e consegnato alla politica la norma vigente sulla certezza dei pagamenti per i servizi di architettura e ingegneria, quella norma che non permette più il lavoro non remunerato. E tanto altro ancora“.