“La lotta alla mafia non è solo un impegno del governo o dello Stato ma un impegno di tutti. Dopo la stagione delle stragi abbiamo capito che ognuno deve fare la propria parte per sconfiggere questo cancro. Non può solo essere un’azione di polizia, deve anche creare consenso“. A dichiararlo il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, a margine dell’iniziativa ‘Parlate di mafia’ organizzata a Palermo dai gruppi parlamentari di FdI di Camera e Senato.
“La lotta alla mafia, per essere credibile, ha bisogno di uno schieramento forte e solido – prosegue –, se lo schieramento si divide vuol dire che la mafia ha trovato l’occasione giusta per incunearsi. Dobbiamo fare un dispetto ai mafiosi, è il dispetto più efficace che si possa fare è quello di mettere assieme centro, destra, sinistra e movimenti civici, tutti accomunati da un unico obiettivo: la lotta alla mafia non può diventare uno strumento di lotta politica”.
Manlio Messina, vice capogruppo FdI alla Camera, ha sottolineato che: “Il governo Meloni dimostra ogni giorno che per noi di Fratelli d’Italia l’antimafia non è propaganda, ma si fa non solo parlando di mafia e combattendo sul territorio, con azioni concrete come la conferma del 41bis, che per noi è inviolabile, così come tutte le altre azioni che ha messo in atto questo governo dal punto di vista legislativo e dal punto di vista operativo. Credo che in questi mesi le operazioni di cattura di importanti boss come Matteo Messina Denaro e di altri della ‘ndrangheta e della camorra stiano dimostrando che per noi sul tema mafia non si retrocede di un millimetro. Anzi, si va avanti perché è un fenomeno che va sconfitto e lo si fa con un governo forte, con le istituzioni e ovviamente con le forze dell’ordine che operano sul territorio e alle quali va il nostro ringraziamento continuo e costante”.
A ribadire gli stessi concetti sono il presidente della Regione Siciliana ed il sindaco di Palermo.
“Si parla di mafia quando la politica si divide, chi deve avere l’appannaggio dell’antimafia. Ho sempre sostenuto che si fa solo un regalo alla criminalità organizzata quando ci si divide”, ha detto Renato Schifani.
“Non esiste l’antimafia di destra o l’antimafia di sinistra. Esiste l’antimafia, esiste l’atteggiamento coerente, esiste la dimensione etica della persona. Esiste chi l’antimafia la racconta, la declama, la narra e ne fa sgabello su cui costruire carriere e interessi ed è quell’antimafia che a noi non interessa. A noi non interessano le passerelle e i riti“, ha aggiunto Roberto Lagalla.