[SCORRI IN ALTO LA FOTO-GALLERY]
Non solo gap infrastrutturale Nord-Sud. In Sicilia, mentre crollano i viadotti delle autostrade e si scrivono da decenni fiumi di pagine di inchiostro su progetti faraonici (Ponte sullo Stretto e alta velocità ferroviaria Messina-Catania-Palermo) ci sono anche i casi in cui i progetti per ammodernare l’Isola non sembrano essere fatti con “criterio”.
È questo il caso, secondo il servizio andato ieri sera in onda a Le Iene, dei lavori lungo il tracciato ferroviario Palermo-Agrigento: «Nonostante i soldi pubblici da poco spesi, la nuova galleria Lercara, in caso di maltempo, fa acqua da tutte le parti», denunciano Le Iene. «Per percorrere 140 km di binari servono 2 ore. Due terzi del tempo che si impiega per coprire i 570 km che separano Roma e Milano – scrive la iena Antonino Monteleone – Per questo motivo RFI ha investito molti quattrini per recuperare “ben” 17 minuti di tempo. Ma l’obiettivo “temporale” non è stato centrato. L’appalto è del 2005, ma i lavori non sono ancora stati ultimati. Ma non è tutto…»
Secondo la segnalazione di Roberto Gentile, del Comitato pendolari PA-AG, si sono spesi 167 milioni (più di un milioni di euro a chilometro) per un’opera che non garantirebbe sicurezza: alcune aree di soccorso della galleria Lercara non sarebbero infatti accessibili ai mezzi di soccorso, in caso di pioggia o maltempo. E secondo l’ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria), in caso di “condizioni atmosferiche sfavorevoli”, i treni dovrebbero fermarsi.
Un paradosso, di cui la iena ha voluto chiedere spiegazioni al responsabile del progetto del Nodo di Palermo, l’ingegnere di RFI Filippo Palazzo, che però ha respinto le accuse.
Qui in basso il link al video: