Non si ferma lo “sciame” di polemiche sui conti della Rap. Ne abbiamo parlato a lungo sul nostro giornale, evidenziando come l’Azienda Risorse Ambiente navighi in acque molto agitate. Al buco di 17 milioni di euro adesso si aggiunge il costo, a dire della consigliera comunale dell’Udc Sabrina Figuccia, di “quasi un milione di euro, che ogni anno la Rap spende per pagare gli affitti delle sue dieci sedi, tra cui il deposito di Brancaccio, finito sotto un’inchiesta dei carabinieri, che non lo hanno chiuso per evitare che la già disastrata situazione dei rifiuti in città diventasse ancora più esplosiva”.
E non meno critici sullo stato di salute della Rap e sul blitz al deposito di Brancaccio erano stati anche i sindacati Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas che avevano parlavano di “mancanza di tutela della salute degli operatori e della loro sicurezza. Tema che era già stato al centro delle assemblee del 2013 e del 2014, ma come sempre, addebitando la responsabilità ai lavoratori”.
“E come se non bastasse – ha aggiunto la Figuccia – nelle scorse settimane il deposito di Partanna Mondello è stato venduto dalla curatela dell’Amia e, tra poco meno di due anni, la situazione della Rap peggiorerà ulteriormente. Per non parlare della discarica di Bellolampo, che sarà utilizzabile, al massimo, fino al prossimo gennaio”. L’esponente dello scudo crociato ha poi chiesto l’intervento immediato del sindaco Orlando per “evitare che vada in scena nuovamente lo stesso pseudo dramma della fine dell’Amia.
“Basta – ha sottolineato infine la consigliera -. I palermitani ormai sono stanchi di una città perennemente sporca, con discariche abusive disseminate ovunque, con una raccolta rifiuti che, quando va bene, è altalenante e quando va male diventa una chimera. E’ arrivato il momento di dare risposte concrete. Il tempo delle promesse e delle parole è finito”.