“In occasione della Giornata mondiale per la Custodia del Creato prevista l’1 settembre così come voluto dalla Conferenza Episcopale Siciliana, ho organizzato insieme a tutti i colleghi di partito e al segretario nazionale dell’Udc, un’iniziativa in contrada Grotta Rossa in provincia di Caltanissetta, dove nei mesi scorsi, è stato autorizzato dall’Assessorato Regionale all’Energia, nel periodo di vacatio, quando Alberto Pierbon non si era ancora insediato, l’istallazione di un impianto di biometano. Il tutto in deroga alle valutazioni di impatto ambientale dispensate dall’ARTA“ – a dichiararlo è Vincenzo Figuccia deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che prosegue – dalla documentazione delle amministrazioni coinvolte, risulta che la struttura dell’impianto di biometano, dovrebbe nascere all’interno di un’area agricola, compromettendo la produzione di pesche che stanno per ricevere l’autorizzazione IGP, di vigneti di alta qualità e di altre colture tipiche. Saremo lì con una tenda e acqua al seguito, per manifestare contro le multinazionali che vogliono impadronirsi della nostra terra“.
“Saremo lì – sottolinea il parlamentare regionale – per restituire le nostre terre agli agricoltori e per evitare che gli interessi dei potenti finiscano col sopraffare e schiacciare il lavoro delle nostre aziende agricole”.
“Non permetteremo che aziende che hanno giocato con il sistema delle scatole cinesi, possano stuprare le nostre campagne. È una battaglia di civiltà. Per questo insieme a me saranno presenti tutti deputati dell’Udc, il segretario regionale Decio Terrana e il segretario nazionale Lorenzo Cesa. Alla luce di quanto premesso, si sottolinea che una verifica attenta sia indispensabile e che la valutazione di impatto ambientale che a suo tempo non fu data, rappresenta l’unico strumento per un esame approfondito e consapevole”.
E conclude: “I dati dello Svimez non lasciano scampo, per questo dobbiamo riporre la questione del Sud al centro dell’agenda politica nazionale e faremo sentire forte la nostra voce“.