La conferenza dei capigruppo all’Ars svoltasi oggi pomeriggio alla presenza del governo regionale, finalizzata a tracciare la “road map” della manovra, non ha mantenuto gli auspici.
Infatti, è saltato l’accordo sul maxiemendamento alla Finanziaria e l’intesa con le opposizioni resta ancora un miraggio. Il primo step inizierà domani alle 14, dopo la messa di Natale in programma alle 10 nella Cappella Palatina, con la discussione generale dei ddl di stabilità e bilancio, senza comprimere i tempi per cui ciascun deputato avrà 15 minuti per esprimere il proprio punto di vista. Questo è l’unico accordo raggiunto dalle forze politiche. Si aggiornerà il tuto con una nuova capigruppo calendarizzata a giovedì mattina.
Il M5s, il Pd e Sud chiama Nord ribadiscono, dunque, la posizione espressa qualche giorno fa: esaurire tutti i tempi tecnici previsti dal regolamento parlamentare, cercando comunque di scongiurare l’esercizio provvisorio.
Sono timidi segnali di apertura nel braccio di ferro tra governo e opposizioni sui tempi di approvazione della manovra finanziaria. Da ambienti di centrodestra filtra una eventuale disponibilità ad accogliere alcune proposte della minoranza con il via libera alla manovra entro il termine dei 45 giorni, quindi il 5 gennaio anche se si parla anche dell’8 gennaio. Si tratterebbe di un punto di mediazione rispetto all’insistenza del governo che più volte ha ribadito la richiesta di approvarla entro il 31 dicembre e al muro delle opposizioni che spingono per licenziarla a metà gennaio.
L’obiettivo del governo regionale rimane, quindi, quello di raggiungere il traguardo entro la fine dell’anno. Una scommessa del governo Schifani il cui epilogo positivo significherebbe evitare l’esercizio provvisorio a beneficio dei siciliani. E non solo, approvare la manovra in tempi record, dopo oltre 20 anni, metterebbe in evidenza un dato importante: l’unità della coalizione.
“Nessuna sintesi al momento”, ha detto il capogruppo del Pd Michele Catanzaro, lasciando la Sala Lettura assieme ai capigruppo di M5s e ScN e ai parlamentari Cateno De Luca, Ismaele La Vardera e Nuccio Di Paola, a conclusione della conferenza dei capigruppo.
Sono circa 800 gli emendamenti alla Finanziaria, l’ipotesi è quella di raggiungere un accordo con le opposizioni mettendo a punto un maxiemendamento che accolga le istante manifestate da tutte le forze politiche.
Il testo della manovra regionale conta una trentina di articoli, dieci in meno rispetto al documento base, dopo lo stralcio di alcuni articoli. E’ probabile che le norme stralciate confluiscano all’interno di un collegato che potrebbe arrivare in aula a gennaio.
Lo stallo riguarda anche le nomine dei collegi dei revisori dei Consorzi di bonifica (Palermo, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina) e dei commissari delle Asi di Catania, Messina e Siracusa. La commissione Affari istituzionali dell’Ars, presieduta dal democristiano Ignazio Abbate, stamattina ha congelato il parere sulle designazioni avanzate dal governo.