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I dubbi del coordinatore pentastellato

Finanziaria Sicilia, Di Paola (M5S): “Meglio esercizio provvisorio”

martedì 20 Dicembre 2022
Nuccio Di Paola

La giunta regionale, guidata dal presidente Renato Schifani, ha approvato la manovra finanziaria. Il testo passerà, prima, dalle commissioni di merito e bilancio, e poi al vaglio dell’Ars. Sarà una corsa contro il tempo: la sfida è approvare il bilancio della Regione Siciliana entro il 31 dicembre. Dubbi? Sì, quelli dell’opposizione a Sala d’Ercole.

Non porta a nulla, non ci sono i tempi utili per approvare la finanziaria, neanche con tutta la buona volontà delle opposizioni”. E’ il primo commento di Nuccio di Paola, il coordinatore del M5S in Sicilia.

Capisco che questo governo voglia fare diversamente dal governo Musumeci che in cinque anni non ha mai portato una finanziaria entro il 31 dicembre. Tuttavia, se facciamo una finanziaria di corsa e con una spada di Damocle sulla testa per via della pronuncia della Corte dei Conti, mettiamo a rischio i conti della Regione. Meglio l’esercizio provvisorio, – avverte Di Paola-  verificato sempre in maniera opportuna, altrimenti rischiamo di avere capitoli a zero. E non solo, il timore di lasciare a bocca asciutta i lavoratori è molto forte. Anche per le variazioni di bilancio avevamo detto che se già il governo sa di non farcela per fine anno, tanto valeva che nelle variazioni di bilancio andavamo ad inserire tutte le misure opportune per evitare capitoli a zero euro. Il problema dell’esercizio provvisorio è che si ripropongono gli stessi capitoli con gli stessi importi rispetto al 2022”.

Le perplessità del deputato pentastellato all’Ars non sono finite. Parliamo di gestione dei rincari energetici e dell’altra grande emergenza siciliana: i rifiuti. I due temi sono connessi e lo spiega Di Paola.

Ho letto una proposta che mi ha lasciato a bocca aperta. Vogliono prendere 300 milioni di euro di fondi europei che potevano- e possono- essere utilizzati per l’impiantistica pubblica sui rifiuti e per la depurazione dell’acqua, per dirottarli verso il caro bolletta. Una mossa scellerata quella di cambiare la destinazione dei fondi – sostiene Di Paola – perché va ad alimentare ancora di più l’emergenza rifiuti e nello stesso tempo va a favorire i privati. Oggi chiarirò la questione in aula. Considerate l’emergenza e le critiche mosse al Comitato tecnico scientifico per quanto riguarda l’accelerazione sui progetti, mi auguro che il presidente Schifani dia delle spiegazioni, perché questo governo regionale ha detto che vuole realizzare l’impiantistica e la voglio vedere, e pretendo che sia pubblica e non privata. Quanto possono incidere 300 milioni? E sempre se possono essere utilizzati diversamente, dato che sono risorse europee e vincolate ad un obiettivo specifico. Non sono d’accordo. Questa operazione per calmierare i costi di energia la dice lunga sui conti: o è una scelta politica – e direi anche preoccupante perché vuol dire che questo governo non vuole l’impiantistica- oppure siamo messi malissimo. Ho già visto nella passata legislatura fondi europei, fondi FSC, che venivano dislocati per aiutare anche le famiglie in difficoltà a causa del Covid, che però poi non sono stati minimamente utilizzati, è difficile utilizzarli per altri fini diversi da quelli stabiliti. Non sono d’accordo e ci opporremo”.

Di Paola ci dà un’altra chicca, non proprio piacevole. Ha parlato di un possibile default dell’AST, una boccata amara che forse nessuno si aspetta. “Abbiamo udito in commissione bilancio i vertici dell’azienda trasporti siciliana. Per anni ci hanno raccontato che andava bene, e invece è in una condizione disastrosa. Tra qualche mese rischia di andare in banca rotta, mandando a casa circa 600 lavoratori perché non si possono pagare gli stipendi, oltre a perdere una partecipata strategica per la Sicilia. Lì dovrà intervenire il socio di maggioranza che è la Regione, e che dovrà dare milioni e milioni per non farla fallire. Altre partecipate non sono in salute e non se ne parla. Per questo è difficilissimo fare la finanziaria entro il 31 dicembre”.

E sulla gestione del personale sanitario? “E’ carente la presenza di medici e paramedici soprattutto negli ospedali periferici. Stanno chiudendo i reparti. Ieri sono andato al consiglio comunale di Caltagirone, hanno chiuso quello di cardiologia, reparto strategico del luogo e della parte sud della Sicilia. Rischiamo l’implosione per quanto riguarda la sanità e l’abbiamo detto all’assessore Volo. Non è un problema di infrastrutture, rispetto alle quali ci sono gli investimenti, ma devono essere fatti bandi specifici per gli ospedali periferici prevedendo una premialità al personale medico che sceglie di andare in quell’ospedale, piuttosto che lavorare in una struttura sanitaria di una città metropolitana”.

Tornando ai bilanci e alle manovre, a Roma si discute della norma “Salva Sicilia” per consentire alla Regione di ripianare il debito da 2,2 miliardi nell’arco di dieci anni. “Mi aspetto che sparisca il disavanzo e magari lo chiamiamo ‘dignità ai siciliani’. Non ci possiamo accollare un debito di questa portata che andrà a gravare per i prossimi dieci anni sulle spalle delle nuove generazioni, solo perché negli anni passati si è sbagliato nell’armonizzazione dei conti regionali. Visto che abbiamo due governi dello stesso colore politico, quello romano deve intervenire”.

Non capisco come il centrodestra non si renda conto che negli ultimi anni il nostro Pil e i consumi sono stati sostenuti anche grazie al rdc- commenta Di Paola sui tagli al reddito di cittadinanza previsti nella manovra romana – . Ho sentito frasi fuori luogo del ministro Musumeci. Non è che togliendo la misura a chi è abile al lavoro risolviamo i problemi, se non quello politico. Non c’è lavoro in Sicilia ed è difficile produrlo. Siamo andati allo zen per ascoltare le storie di persone che vivono ai margini della società e non per fomentare. Le persone vogliono trovare un’occupazione, ma l’attuale mercato del lavoro non lo consente, oppure stanno lavorando ma per pochissime centinaia di euro e grazie al reddito vanno ad integrare la mensilità di un lavoro saltuario. Che male c’è? C’è una propaganda contro una misura che sta aiutando le Regioni del Sud e lo dobbiamo dire”.

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