Rafforzare il dialogo e la cooperazione tra i principali attori istituzionali impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, sempre più caratterizzata da dimensioni transnazionali, interconnessioni economiche e strumenti tecnologici avanzati.
Oltre agli organizzatori interverranno: Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Alessandro Chiocchetti, segretario generale Parlamento Europeo. Presenti anche i quattro Procuratori delle direzioni distrettuali antimafia siciliane, quello di Reggio Calabria, i vertici delle Agenzie Europee Europol, Eurojust, Eppo e AMLA, il Comandanti del ROS dei Carabinieri, quello dello SCICO della Guardia di Finanza e il Direttore dello SCO della Polizia di Stato oltre ad eminenti studiosi di Diritto Penale di alcune Università Italiane.
Antoci: “Convegno fonte di ispirazione per impegni legislativi Ue”

“In questo momento il Pnrr rischia di diventare un bottino facile, capace di infliggere un danno così grave da riportarci indietro di trent’anni nella lotta alle mafie. Per questo bisogna alzare l’asticella, stare attenti, comprendere fino in fondo il valore della nostra esperienza. Alcune norme sono nate in Italia dal sacrificio e dal sangue: la nostra legislazione antimafia è la migliore d’Europa e del mondo, e deve continuare a essere un modello. Nella revisione della direttiva del 2008 dovrà necessariamente trovare spazio, finalmente, il reato associativo. Metteremo tutte le nostre energie perché questo avvenga. E vi assicuro che al Parlamento europeo oggi c’è un rinnovato sentimento: la consapevolezza che le mafie non sono più solo un fenomeno siciliano o del Sud, ma un fenomeno globale“. Lo ha detto Giuseppe Antoci, presidente della Commissione Politica DMED del Parlamento Europeo.
“Oggi – ha aggiunto – può essere l’occasione per compiere un primo passo verso l’adeguamento normativo. È proprio questo il tema che vogliamo piantare un seme che possa diventare fonte di ispirazione per gli impegni legislativi che ci attendono al Parlamento europeo tra gennaio e febbraio, quando il commissario Brunner presenterà la revisione della direttiva del 2008, ormai troppo datata rispetto alla velocità e alla pervasività dei movimenti delle associazioni criminali transnazionali. Soprattutto sul fronte delle tecnologie è necessario ripartire da qui. Come accadde nel 1955 con la Carta di Messina, vogliamo essere fonte di ispirazione. Vorremmo poter dire, domani, che qualcosa di ciò che è stato pensato e discusso in questo luogo magnifico – il Rettorato dell’Università di Messina, con la sua storia e la sua forza culturale – è diventato patrimonio legislativo europeo. Dove ci sono soldi, le mafie arrivano“.
Metsola: “In Europa non c’è posto per la criminalità transazionale”

“Per me era importantissimo essere qui, in una terra che ha perso degli eroi come Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Rocco Chinnici e tutti coloro che hanno perso la vita. Così è intervenuta al convegno la presidente della Parlamento Europeo, Roberta Metsola. “Ho sempre sentito una connessione speciale con la Sicilia. Non conosco la Sicilia per le ombre causate dalla paura ma per la luce del suo valore e per l’orgoglio della sua gente. E ancora di più per la straordinaria capacità di rialzarsi, di non cedere al vittimismo, di resistere al peso della violenza.
La Sicilia incarna il significato più autentico della nostra Unione“.
“Per noi del Parlamento europeo, quello che ha vissuto questo Paese ci ha insegnato molto. E su questo noi facciamo delle leggi per tutta l’Europa. È per questo che voglio prendere con me delle storie, delle vite che si sono perse, ma anche della lotta contro il male perché in Europa non c’è posto per accettare la criminalità transazionale e faremo di tutto per abbatterla. Abbiamo già percorso insieme un lungo cammino, e i successi compiuti dall’Italia nella lotta alla criminalità e in particolare dalla Sicilia, non sono soltanto una conquista nazionale, ma sono la bussola che deve guidare l’Europa intera .
“Un punto di riferimento per chi crede nella giustizia e nella libertà. Oggi spetta a ciascuno di noi decidere quale eredità vogliamo lasciare prossime generazioni. Il Parlamento è pronto a rafforzare ancora di più la sua collaborazione con tutti gli attori impegnati per garantire che mafia non trovi mai più rifugio in nessun angolo del nostro continente“.
D’Amato: “Cyber-mafie utilizzano sempre più la moneta virtuale”
“Al momento, come ricordava anche il procuratore nazionale antimafia, le mafie non solo hanno avviato da tempo un processo di integrazione fra loro, ma ricorrono sempre più agli strumenti della moneta virtuale, che garantisce anonimato e privacy. Inoltre, hanno dimostrato grande capacità di adattamento e di utilizzo delle nuove tecnologie, tanto che si parla ormai di vere e proprie cyber-mafie“. Lo ha detto il procuratore di Messina Antonio D’Amato.
“Sul tema del ponte sullo Stretto – ha aggiunto – ho già avuto modo di replicare in passato, ribadendo che, qualora davvero ripartissero i lavori, sarebbe indispensabile garantire a tutte le strutture e ai presidi di legalità presenti sul territorio le risorse necessarie per poter svolgere pienamente la loro funzione di contrasto. Un’opera di questa portata non può infatti prescindere da un solido presidio di legalità“.
Chiocchetti: “Risposta Ue sia globale”
“La criminalità organizzata è uno dei problemi centrali che affligge l’Unione europea in questo momento. Più di venti miliardi all’anno in termini di danno economico, quindi è chiaro che il Parlamento come istituzione e come legislatore, è in prima linea. Il fatto che la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola sia qui vuole testimoniare la vicinanza del Parlamento e l’attenzione che ha su questi temi. Credo sia fondamentale continuare a parlare di questi temi perché l’Europa è alle prese con numerose emergenze. Quindi, la tentazione è sempre quella di distrarre l’attenzione da questo problema fondamentale. Per questo credo che queste iniziative siano utili per alimentare il dialogo tra il legislatore che predispone gli strumenti e coloro che devono utilizzarli giornalmente“. Lo ha detto Alessandro Chiocchetti, segretario generale del Parlamento Europeo.
“Tra le tante cose buone che l’Italia esporta – ha dichiarato – c’è sicuramente l’esperienza in fatto di lotta ala criminalità organizzata. Dobbiamo assolutamente metterla a disposizione anche degli altri Paesi che hanno meno esperienza per fare in modo che il problema sia risolto a livello continentale. Perché il problema è mondiale, quindi la risposta deve essere globale“.
Melillo: “Preoccupa integrazione strutture criminali”
“Assistiamo a processi di integrazione tra strutture criminali originariamente diverse nel settore del narcotraffico e del riciclaggio. E sono fenomeni di integrazione sempre più preoccupanti. Anche perché si avvalgono in misura massiva delle nuove tecnologie. Occorre soprattutto sviluppare l’applicazione degli strumenti di cooperazione internazionale che esistono e che fortunatamente costituiscono un legame forte con gli altri paesi europei. Ma la dimensione del pericolo è globale e questo ovviamente rende molto più complesse le cose“. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo. “In ogni caso – ha aggiunto – questo è un convegno importante perché è un’occasione di riflessione e confronto su questioni che mai forse come in questo momento sono attuali e urgenti“.