Le grandi opere hanno bisogno di fondamenta solide. Così, mattone dopo mattone, si costituiscono monumenti in grado di reggere all’usura del tempo. Allo stesso modo, lo scorso 5 aprile è stata posta la prima pietra per la costituzione della Fondazione Rosa Balistreri.
L’evento si è svolto presso la sala ONU del Teatro Massimo di Palermo e ha visto avvicendarsi sul palco un’alternanza di artisti che hanno dedicato alla cantautrice siciliana ricordi, omaggi e progetti futuri tutti “in nome di Rosa”.
GALLERY FOTO DELL’EVENTO
L’associazione nasce su spinta della figlia Angela Torregrossa e di Francesco Giunta lo storico editore che ha scoperto e pubblicato nell’unica versione esistente di “Quannu moru” (registrazione dovuta a Felice Liotti vicino a Rosa fino alla fine), brano che costituisce il toccante testamento artistico e spirituale di Rosa.
Ieri ha preso avvio il percorso con la costituzione dell’Associazione per la Fondazione Rosa Balistreri che avrà il compito di accogliere donazioni a sostegno del progetto e mettere insieme materiali inediti, oggetti, ricordi legati a Rosa. L’iniziativa intende dare avvio ad un processo virtuoso che ponga la meritata attenzione a Rosa Balistreri che è certamente la cantante simbolo della Sicilia. Un soggetto attivo a preservarne e tutelarne il nome, ma anche a sostenere tutte le “rose” di Sicilia ovvero giovani ed artisti impegnati a preservare e tutelare il patrimonio artistico e identitario siciliano.
Scopo principale della Fondazione sarà raccogliere e rendere fruibile la documentazione inedita della prima cantastorie italiana, favorire la diffusione della sua musica, mantenere memoria del suo nome, supportare quegli artisti che in vario modo ed a vario titolo si spendono in questa direzione.
La Fondazione sarà costituita il prossimo 20 settembre, data della morte di Rosa. Entro quella data dovranno essere raccolti i fondi necessari per la costituzione del patrimonio che per legge non può essere inferiore a 30.000 euro.
Presenti a testimoniare la vicinanza delle istituzioni a questo progetto anche il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi, il deputato Fabrizio Ferrara e l’assessore alla cultura Giampiero Cannella. In occasione della presentazione dell’evento, a sottolineare lo stretto rapporto tra l’arte di Rosa Balistreri e la nostra identità più profonda, l’artista Igor Scalisi Palminteri ha realizzato in diretta sul Libro delle Radici, inaugurato lo scorso dicembre proprio al Teatro Massimo, un disegno a lei dedicato, anticipando il suo proposito di realizzare in futuro anche un murale.
Angela Torregrossa, figlia ed unica erede di Rosa Balistreri, in collegamento da Firenze, ha detto commossa “Sono felice che si stia avviando l’iter per la costituzione della Fondazione dedicata a mia madre. Dopo tanti anni è finalmente giunto il momento di rendere omaggio ad una donna che è simbolo di libertà e di ribellione. Mia madre aveva piena consapevolezza della grande forza rappresentata dal cantare in siciliano e di quanto il riscatto della Sicilia passasse proprio attraverso il riprendere possesso in piena coscienza da parte dei siciliani, dell’immenso valore insito nel nostro patrimonio linguistico, poetico e culturale. Sono orgogliosa di essere sua figlia”.
“Data l’importanza della figura di un’artista del calibro di Rosa Balistreri l’avvio di questo percorso non poteva che essere dal Teatro Massimo, luogo e tempio della musica e della cultura, oltre che simbolo identitario per la nostra terra” ha aggiunto Marco Betta, Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo.