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Fondi europei e Madonie. Una lettera al direttore

sabato 14 Luglio 2018
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Riceviamo e pubblichiamo una lettera giunta in redazione:

 

Gent.mo Direttore,
la lettura del vostro articolo “A Palermo un incontro sui fondi europei: tema principale il Po Fesr Sicilia 2014-2020. Diversi gli esperti a confronto”, pubblicato l’11 luglio a firma di Antonella Lo Cicero mi ha indotto ad inviarvi una mia riflessione su alcune circostanze (a mio avviso gravi e pregiudizievoli) che non passano inosservate a chi, come lo scrivente, segue da anni l’operato di alcuni Enti coinvolti in quell’incontro.
La domanda che mi sono posto, le stesse che mi ripeto da tempo, sono: è mai possibile che in Sicilia si costruisca un futuro basandolo su atti e procedure palesemente illegittime? È mai possibile che nessuno si renda conto che, presto o tardi, questo castello di sabbia rischia di essere spazzato via, a danno di tutti i contribuenti siciliani?
Procedo in ordine.
All’Albergo delle Povere si sono dati appuntamento i rappresentanti delle cinque “Aree Interne” della Sicilia: Terre Sicane, Calatino, Simeto Etna, Nebrodi e Madonie.
Si è parlato di SNAI (per tantissimi resilienti delle Madonie la SNAI è un agenzia di scommesse di corse di cavalli).
Gli addetti ai lavori (strategia “Madonie”) sanno invece che la Strategia Nazionale Aree Interne (S.N.A.I.) è l’ultima spiaggia per costruire i consueti castelli di sabbia. Come quelli che si sono costruiti negli ultimi vent’anni nel paesaggio madonita.
Nel corso dell’evento si è tenuta una sezione dedicata “all’approfondimento territoriale”, anche le Madonie, considerate tra le “strategie più avanzate” avranno raccontato delle loro “tattiche”.
Più che di strategie, bisognava forse arringare sulle scorciatoie intraprese ed i salti a pie pari, dai tratti machiavellici, per salire a bordo dell’ultimo treno.
Il “presidente” della So.Svi.Ma. Spa, avrebbe dovuto spiegare agli astanti in che modo il bilancio 2014 dell’Agenzia, approvato nell’assemblea dei soci del 27 aprile 2015, da perdita d’esercizio si è ritrovato addirittura chiuso con un avanzo. Una “magia” che ha bypassato l’art. 1, comma 734 della Legge n. 296 del 27 dicembre 2006.
In realtà Ficile non poteva più ripresentare la propria candidatura, quell’artifizio contabile era indispensabile. Ne consegue però che lo stesso non ha alcun titolo ad essere coinvolto nei processi in capo alla S.N.A.I. L’Agenzia nazionale per la Coesione, a Palermo rappresentata dalla dottoressa Sabrina Lucatelli, conosce benissimo i fatti accaduti al riguardo.
Non ero presente, quindi non posso affermare con certezza se al Comitato Tecnico Aree Interne (nazionale) ed al Dipartimento regionale della Programmazione (dal primo momento tutti sanno delle irregolarità ed illegittimità) è stato fatto cenno dell’illegittimità con la quale è stata costituita la nuova Unione dei Comuni, denominata “Madonie”, in palese violazione dell’articolo 41 della legge regionale 15 del 4 agosto del 2015, che riordina gli Enti di area.
Una titanica impostura.
Eppure tutta la “strategia d’area” si poggia su questo “Ente”.
Ecco quali sono gli “aspetti peculiari” di questa “strategia”. Aspetti contenuti nei percorsi costituenti della S.N.A.I. Madonie.
Forse a far gola sono soltanto i 180 mila euro di “scouting” per la progettazione, destinato all’Agenzia di Sviluppo, al tempo la So.Svi.Ma. SpA.
Eppure i Commissari prefettizi del Comune di Polizzi Generosa, avevano esplicitamente auspicato che tali percorsi venissero gestiti da altri, almeno così scrivevano al Prefetto di Palermo, attraverso la riservata amministrativa prot. n. 23 ris./2014: “(…) qualora dovesse permanere in carica alla scadenza del mandato conferito al predetto Ficile, – si legge, ndr – non mancherà di svolgere ogni consentito intervento affinché il conferimento di tale carica sociale non sia rinnovata al predetto, ma opportunamente conferita a qualificato soggetto scevro da qualunque controindicazione”.
Nel vostro articolo si annuncia la “prossima sottoscrizione dell’APQ Madonie”.
Chi ha fatto questa dichiarazione è sicuro di sé, certo, probabilmente, che sulle Madonie si può operare in barba alle Leggi. Gode forse di qualche protezione particolare?
Ne vogliamo parlare?

Firmato: Vincenzo Lapunzina

 

 

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