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Formazione professionale cambiano le regole. Lagalla: “Abbiamo scelto la via più breve”

mercoledì 28 Febbraio 2018
lagalla

La Formazione professionale siciliana prova ancora una volta a riscrivere le sue regole. A darne notizia oggi, nel corso di una conferenza stampa l’assessore a Istruzione e Formazione professionale Roberto Lagalla e il consulente a titolo gratuito Gianni Bocchieri, esterno all’amministrazione, uno dei papabili per la successione del direttore Gianni Silvia, in procinto, tra qualche mese, di andare in pensione.

Dopo anni di ricorsi con l’Avviso 8 nato dalle ceneri dell’Avviso 3, il nuovo governo regionali, già nella metà di gennaio, aveva avviato  l’idea di un avviso-ponte parallelo per sbloccare lo stallo della situazione divenuta oltre modo cristallizzata.

Lagalla, nel corso dell’incontro con i giornalisti ha dichiarato: “Esiste una legge 24/76 maia abrogata e un accreditamento che misura la capacità organizzativa degli enti che chiedono di partecipare all’offerta formativa. Abbiamo scelto la strada dello sportello ed eliminato i parametri di discrezionalità nel finanziamento dei corsi”.

E ancora ha poi aggiunto: “Non esistono corsi inutili per definizione. La nostra preoccupazione è quella di raccordare il tempo della formazione con quello del lavoro. Uno dei prossimi passaggi saranno concordati direttamente in azienda.  Abbiamo una quota riservata ai detenuti, una risposta alle esigenze di recupero speciale dopo l’espiazione della pena e una tutela provinciale che vuole garantire le azioni formative incardinate su tutto il territorio nazionale”. 

Lagalla ha sottolineato la tempistica reattiva con cui il governo Musumeci è intervenuto sul nuovo bando che di fatto adatta lo strumento dell’Avviso 8 in una nuova forma di avviso: “Abbiamo costruito un modello che innova alcuni punti rispetto al passato. È chiaro che eravamo di fronte a un bivio se rivedere tutto o procedere a una graduale innovazione”.

Il direttore Gianni Silvia ha poi aggiunto: “Esiste un repertorio valido con certificazione a livello nazionale. I titoli valgono ovunque. Non siamo più nella giungla autoreferenziale di prima. Viste le ospzioni, su quello si costruisce il corso che non è a discrezione della Regione, ma è repertoriato attarverso standard già fissati”.

Il consulente Bocchieri ha invece commentato sul merito del mondo della Formazione: “Non è più finanziata l’offerta, ma la domanda. L’assenza di valutazione dà comunque il senso di una formazione che sarà raccordata con il mondo del lavoro e le competenze che il settore richiede”

Altre regioni -ha sottolineato Bocchieri- hanno provato a trovare soluzioni diverse: “La Sicilia, mi pare-ha concluso-ha fatto un ottimo lavoro”

Nel settore ha ricordato Lagalla, lavorano almeno 7500 persone. Senza gli sportellisti da riconvertrire ad altre attività, si arriva a 6200 lavoratori

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