La Guardia di Finanza di Caltanissetta ha denunciato l’amministratore di un ente di formazione per indebita percezione di erogazioni pubbliche, truffa allo Stato e reati fallimentari. E’ stato accertato un danno erariale per quasi ventidue milioni di euro ed una truffa aggravata per oltre un milione e settecentomila euro.
L’attività di indagine è nata dalla dichiarazione di fallimento di un ente di formazione siciliano. Gli accertamenti condotti dal Nucleo di Polizia Economica Finanziaria di Caltanissetta, dal 2016 ad oggi, hanno evidenziato la cattiva gestione del rappresentante legale sia nell’uso illegittimo delle erogazioni pubbliche, che nella mancata rendicontazione dei progetti finanziati e nell’omessa tenuta della contabilità al fine di rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio dell’impresa.
L’uomo è indagato per bancarotta semplice e fraudolenta. Attraverso operazioni bancarie annuali il rappresentante avrebbe costantemente favorito il pagamento degli stipendi del personale dell’ente (tra cui lui stesso ed i suoi familiari) a danno degli allievi disoccupati, ai quali spettava per legge un’indennità di frequenza, e delle spese di gestione. Questa gestione dei contributi pubblici avrebbe di fatto aumentato annualmente i debiti portando l’ente al fallimento.
In relazione ai progetti finanziati dalla Regione Siciliana è stata scoperta una indebita percezione di contributi pubblici a danno dello Stato per un importo totale complessivo di quasi ventidue milioni di euro. Di uguale importo il danno erariale segnalato alla Corte dei conti.
Lo stesso rappresentante legale è stato anche denunciato per il reato di truffa aggravata perché avrebbe indotto in errore gli uffici pubblici della Regione Siciliana preposti al controllo ed alla revisione. Ciò ha determinato la distrazione di fondi pubblici dai fini per cui erano stati inizialmente concessi.