Forza Italia implode. I colonnelli insorgono e la protesta monta. Uno scenario complesso e articolato che trae origine dal confronto serrato dentro il partito di Miccichè in Sicilia dalla scelta del candidato nella corsa per Palazzo D’Orleans.
Più che un problema di ‘falchi’ e di ‘colombe’, sembra una questione di metodo, scelte e percorsi. A differenza di cinque anni fa, quando Miccichè andò a consumare la rottura con Musumeci dopo un accordo siglato in piena estate, in quest’occasione il plenipotenziario di Berlusconi ha rallentato, ripetutamente e spesso le fasi e i tempi dell’accordo con il lader di #diventeràbellissima. Questo ha contribuito a innervosire una parte di quanti pensano ad andare in lista, tra cui Vincenzo Figuccia e Giorgio Assenza, a Palermo e Ragusa, che hanno trovato il ‘pendolo’ delle scelte di Miccichè, disorientato e oscillante.
Il problema dentro Forza Italia a questo punto non sono i singoli che vanno in disaccordo con il leader siciliano, ma l’aria di incertezza che comincia a sovrastare il clima delle scelte.
Se la candidatura di Armao, dicono, più o meno con queste parole i deputati forzisti, risulta più inclusiva di quella di Musumeci, allora andiamo avanti, se no procediamo con Musumeci.
Con il passare delle ore crescono le iniziative che alimentano più dubbi che consensi su queste premesse. I coordinamenti giovanili di cinque province e alcuni dirigenti nel territorio di Paternò, pronti ad andare con Musumeci.
Il capogruppo all’Ars Marco Falcone aggiunge: “se Armao riuscirà nei prossimi giorni a portare un progetto di alleanze credibili, con nomi facce, partiti e contenuti nei territori e noi saremo disponibili”. Diversamente lasciano intendere dal gruppo parlamentare, sarà difficile convergere. Falcone aggiunge: Il gruppo coinvolgerà direttamente Berlusconi nelle sue determinazioni”
I territori dunque, prima ancora dei deputati alla ricerca del carro vincente, rischiano di fare la differenza.
Miccichè tace per ora. Ma si attende il rilancio imminente. Il commissario di Forza Italia non vuole certamente passare per chi viene messo in minoranza e battere la ritirata. Ma su Musuemci dentro Forza Italia cresce un consenso che non ha precedenti e per certi versi è anche decisamente inaspettato.