“Avevo previsto questo rischio e avevo fatto appello al senso di responsabilità dei cittadini. Un senso di responsabilità che migliaia di persone non hanno dimostrato, con comportamenti ben oltre i limiti dell’incoscienza che mettono a gravissimo rischio la salute della nostra comunità che non può permettersi un ritorno indietro. Forse non è chiaro che basta un semplice ritorno all’aumento dei casi positivi perché si torni al blocco totale di ogni attività economica e sociale. Con conseguenze difficilmente immaginabili”.
Parola di Leoluca Orlando, che adesso sta studiando un provvedimento per chiudere tutto e far tornare i palermitani nelle case. Difficile, vista la bella stagione alle porte e l’aumento delle temperature che non spinge di certo le persone a serrarsi dentro casa, specie dopo due mesi di detenzione domiciliare dovuta all’emergenza sanitaria. Ma il sindaco di Palermo pare intenzionato ad andare fino in fondo e inibire l’accesso a spiagge e giardini pubblici.
“Di fronte a questi comportamenti gravissimi – dice – e di fronte al loro numero spropositato, con decine di migliaia di persone a spasso, non ci sono controlli che possano tenere, non c’è presenza di forze dell’ordine che possa prevenire e reprimere.
“Oggi abbiamo voluto e dovevamo testare il senso di responsabilità dei cittadini. Ma se, come sembra, non c’è questa assunzione di responsabilità, sarà necessario già nelle prossime ore, d’intesa con le competenti autorità e con le stesse forze dell’ordine, un provvedimento drastico di inibizione dell’accesso alle aree pubbliche che oggi sono state prese d’assalto”.
Parole impegnative anche se, come documentato da ilsicilia.it, sabato 9 maggio le persone presenti sulla spiaggia di Mondello erano praticamente quasi tutte a distanza di sicurezza.